Napoli già in testa al ranking delle violenze

Propongo l'istituzione di un ranking Interpol per il gioco del football. Che cosa voglio dire? Beh, contate i feriti prima e dopo una partita di calcio, specie dalle nostre parti. Prendete il Napoli di Europa league e controllate le notizie di cronache: sei feriti tra tifosi svedesi e persino il proprietario di una pizzeria; tifosi dell'Aik Solma, colpevoli di essere foresti, stranieri, dunque avversari non di campo ma di vita, da eliminare, aggredire, accoltellare.
Sarebbe interessante un intervento del presidente De Laurentiis Aurelio, quello che qualche mese fa attaccò il mondo del pallone, dalla Fifa all'Uefa, da Blatter a Platini dicendo che era arrivata l'ora di mandare a casa i parrucconi e di allestire un torneo continentale tra i grandi club, roba vera e seria, Napoli compreso.
Sarebbe bello che lo stesso presidente di battaglia prendesse di petto e di lingua, come usa fare con alcuni giornalisti e con alcuni dei suoi sodali di club, i delinquenti che sporcano l'immagine del Calcio Napoli.
La città non ha soltanto problemi con l'immondizia, esistono altri tipi di rifiuti che approfittano delle partite di calcio, nostrane e internazionali, per presentarsi alla discarica e lasciare i detriti della loro esistenza.
Una vergogna, non ci sarebbe altro da aggiungere se non ci fosse di mezzo l'Uefa, il suo torneo. Ovviamente qualcuno dirà che gli incidenti sono accaduti fuori dal San Paolo, dunque il calcio non c'entra. Alibi di comodo e fasullo.
Il sindaco De Magistris ha proclamato: «Non chiamiamoli tifosi ma criminali perché questo sono. Invito tutti i tifosi, organizzati e non, ad isolarli».

E no, gentile sindaco, ai delinquenti pensi la polizia a meno che non le garbino improvvisamente le "ronde" diurne, pomeridiane e notturne, che la sua ideologia combatte. Alla prossima, anzi ai prossimi. Feriti e accoltellati.

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