«O si perdono punti in Coppa o in campionato». Il teorema Mazzarri trova la sua dimostrazione nella serata di gala del San Paolo. Se le riserve avevano steccato con il Psv in Europa League, con i tenori e i titolari in campo è un'altra musica. Anche se il Napoli brillante dura poco più di un tempo e l'Udinese, uscita dal giovedì europeo con una vittoria epica ad Anfield Road e un po' di stanchezza, si rivela avversario ostico («il peggiore che potesse capitare in questo momento», aveva avvertito Mazzarri alla vigilia). Il Napoli «vero» soffre ma non manca l'occasione di rispondere alla Juve, così al rientro dalla sosta bianconeri e partenopei si giocheranno sabato lo scontro diretto per la leadership del campionato con lo stesso numero di punti. Roba che solo ai tempi di Maradona si era vissuta a Fuorigrotta. Ecco che la 70ª vittoria di Mazzarri in tre anni di Napoli assume un sapore particolare. Quella ferita di Pechino (il ko nella finale di Supercoppa con tanto di polemiche) è ancora aperta e lui vuole sanarla allo «Stadium» di Torino fra 12 giorni.
Per una sera è Cavani - reduce da 4 gol nelle ultime due di campionato - ad inventare (splendido il colpo di tacco che dà il la al vantaggio azzurro), mentre sono Hamsik e Pandev a finalizzare. L'Udinese, schierata a specchio da Guidolin, non pare accusare la fatica dell'impresa di Liverpool, anzi a lungo mette alle corde i padroni di casa. Riuscendo anche a tenere vivo il match fino al 90'. Guidolin rispolvera Maicosuel, l'eroe in negativo della serata in cui l'Udinese perse la qualificazione in Champions. Il napoletano Di Natale, che si è riappacificato con il tecnico, torna invece dopo due anni al San Paolo: in tribuna ci sono il padre e i fratelli. Ai partenopei ha già segnato 8 reti, ieri non ha trovato il guizzo vincente.
A trovarlo è invece Hamsik, autore di uno strepitoso avvio di stagione: il vantaggio azzurro arriva nel momento in cui l'Udinese tira un po' il fiato dopo aver condotto le danze. Ma i meccanismi della squadra di Guidolin - espulso nel finale - funzionano bene e quel Pinzi esterno destro a centrocampo, che rischia il rigore con un tocco di mano in area (Doveri forse sbaglia a non concederlo), è capace di pericolosi inserimenti pur avendo il compito di mettere il guinzaglio allo slovacco. E in uno di questi, il romano sfrutta il bell'assist di Maicosuel, impattando temporaneamente il match.
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