Milano Sono diventati gemelli da pochi mesi (le scelte di mercato di De Laurentiis sul modello Milan-Elliott per anagrafe e peso economico sul monte stipendi) ma sono rimasti diversi - nei risultati degli scontri diretti - da molti anni. Già perché qui, a San Siro, il Napoli è ormai padrone indiscusso della sfida e bisogna risalire addirittura al 2014 (gol di Menez e Bonaventura) per recuperare l'ultimo successo domestico del Milan, breve interregno visto che il precedente è fissato addirittura nel 2012. Anche durante l'anno del tricolore finì allo stesso modo: gol di Elmas, su calcio d'angolo, tanto per cambiare, e pareggio nell'assalto finale di Kessie annullato al video per un fuorigioco geografico di Giroud, steso per terra con sopra un calciatore del Napoli.
Capricci di un regolamento spesso allungato o ristretto a seconda dell'arbitro-interprete. La curiosità, che è poi un segnale d'allarme per Pioli e i suoi, è comunque un'altra: anche allora il Milan si presentò all'appuntamento senza Leao né Theo Hernandez e pagò a carissimo prezzo la prima assenza costretto a schierare Krunic in quel ruolo decisivo, senza raccogliere qualche frutto.
«Poi il Milan vinse nel ritorno a Napoli ed è un motivo per il quale siamo preoccupati, la fase difensiva deve essere completa e corretta» la raccomandazione di Pioli, sincero estimatore del gemello napoletano. «Il Napoli ha dalla sua il talento dei calciatori, la bravura di Spalletti che fa giocare bene le sue squadre e gli innesti del mercato che si sono inseriti al volo»: ecco il quadro disegnato da Pioli dentro la cornice di una sfida che ha il valore del primato in classifica e che può dettare già le prime sentenze in vista della sosta per le nazionali.
Così alla fine il Milan proverà a dimenticare Leao («lo sa anche lui che deve restare da noi per migliorare» il dettaglio riferito al rinnovo contrattuale del portoghese dal tecnico rossonero) per concentrarsi non tanto sul sostituto scontato (Saelemaekers) quanto invece sul duello inedito che andrà in scena e che riguarda le due K di San Siro, il belga De Ketelaere da una parte e il georgiano Kvaratskhelia dall'altra, ciascuno per suo conto con una differenza molto netta al momento.
Perché CDK è ancora avvolto da un velo di qualità appena accennate mentre il rivale ha già seminato gol e imprese balistiche di grande pregio tra campionato e Champions così da considerarlo fin da ora l'autentica rivelazione del torneo, anche per la modesta cifra pagata (10 milioni).
«Quelli che non mi piacciono sono i gol subiti in superiorità numerica come con la Dinamo» l'ultima raccomandazione di Pioli che ha il sapore di un cicchetto pubblico. Commettere l'errore contro il Napoli significherebbe votarsi a una ennesima sconfitta.
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