Quasi come un novello Magellano o Colombo, Edinson Cavani ha circumnavigato l'Atlantico a bordo non di uno, ma 4 aerei. Il programma di rientro del Matador dopo i dieci giorni dedicati alla «Celeste» era allestito da tempo: da La Paz (sede della seconda sfida di qualificazione mondiale per l'Uruguay) a Roma con tappe a Montevideo, Buenos Aires e Madrid, oltre 24 ore in viaggio per complessivi 24.400 chilometri. Con l'appendice in auto (altri 220 chilometri) dallo scalo romano di Fiumicino al quartier generale del Napoli a Castelvolturno per svolgere una seduta di defaticamento. Solo che qualcosa è andato storto, tanto che ieri l'arrivo previsto nel pomeriggio è slittato a tarda sera. Inevitabile l'approdo nella villetta di Lucrino, dove Cavani vive con la sua famiglia, per il meritato riposo.
Un disguido tecnico o una coincidenza persa? Le voci si sono rincorse per tutta la giornata, in attesa di veder sbucare la sagoma del Matador a Napoli, che avrebbe almeno voluto salutare il gruppo e Mazzarri. Lo farà oggi, quando il bomber azzurro arriverà finalmente in ritiro per svolgere la seduta di rifinitura. A pesare, oltre al jet-lag, sarà la condizione psicologica: con la sua Nazionale ha rimediato due bastoste da Argentina e Bolivia (ai 3.600 metri di altitudine di La Paz) che allontanano la qualificazione a Brasile 2014, ha discusso con il ct Tabarez che nello scacchiere tattico della sua «Celeste» lo vede più esterno che centravanti, tanto da schierarlo solo in corso d'opera nella seconda partita.
Lo «stakanovista» per eccellenza (Cavani, da luglio a oggi, ha fatto un vero tour de force, a cominciare dall'impegno olimpico con la Nazionale) è stanco e con il morale a pezzi, ma sa di non potersi risparmiare. Domani lo attende la Juve contro la quale non ha mai segnato a Torino, anche se lui porta in dote allo «Stadium» i 6 gol realizzati in 7 partite dell'attuale campionato. Ma anche le sei reti in 9 confronti diretti con i bianconeri, con l'indimenticabile tripletta della stagione 2010-2011. «Il valore di Cavani lo conoscono anche i muri di Napoli, di attaccanti come lui in giro, l'ho detto e ridetto, non ce ne sono tanti - così Mazzarri in una recente intervista -.
Oggi il tecnico deciderà la formazione anti-Juve: nessuna sorpresa, giocheranno i titolarissimi (Gamberini preferito ad Aronica in difesa) con Hamsik scelto per tentare di «ingabbiare» Pirlo.
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