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La Nazionale chiama chi gioca. Ma in A solo un terzo è italiano

Tra i 23 azzurri solo Calafiori e Frattesi con meno di 90'. In campionato però il 66% degli schierati è straniero

La Nazionale chiama chi gioca. Ma in A solo un terzo è italiano
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Pochi, ma allenati. Analizzando i 23 calciatori convocati da Luciano Spalletti - al netto delle assenze concordate di Barella e Chiesa (nemmeno un minuto in stagione per l'ex juventino ora al Liverpool), di quelle forzate di Zaniolo e Scamacca ai box e di quelle volute (vedi Locatelli, Jorginho e Acerbi fra le altre) - tutti o quasi hanno giocato un buon numero di minuti nelle prime tre gare di campionato. Alcuni ne hanno accumulato anche in Coppa Italia (con il Torino Ricci e Bellanova, poi ceduto all'Atalanta, con il Napoli Meret, Buongiorno, Di Lorenzo e Raspadori), altri come Kean della Fiorentina nei preliminari di Conference League.

Un gruppo rodato con 19 elementi in campo per almeno 140 minuti, altri due che giocano in Inghilterra che ne hanno collezionati quasi 90 (Tonali, rientrato dalla squalifica il 28 agosto, e schierato dal Newcastle per 62 minuti in Carabao Cup e 23 in Premier; il debuttante in azzurro Okoli, 89 in una gara con il Leicester). Calafiori, la rivelazione dell'Europeo disastroso dell'Italia, in due partite con l'Arsenal ne ha giocati 44, Frattesi nell'Inter paga la solita staffetta con Barella e l'«affollamento» del centrocampo: appena 53 in tre gare. In totale nove gol segnati dagli azzurri (tre Retegui, due l'altro deb Brescianini, uno Cambiaso, Di Lorenzo, Kean e Zaccagni), dieci le reti subite dai tre portieri (tre Donnarumma del Psg e Vicario del Tottenham con un solo clean sheet in 270 minuti, quattro Meret del Napoli).

Il rovescio della medaglia è lo scarso impiego dei giocatori italiani in serie A: appena un terzo in quest'inizio di stagione. Il record nell'ultimo turno (106) ma i calciatori nostrani nelle rose sono al momento attuale quasi il doppio (197). Molti giocano titolari ma se nei 90 minuti nella prima giornata sono rimasti in campo in 52, nelle terza sono diventati 44. Il primato negativo è di Milan e Udinese: un italiano schierato dai rossoneri (Calabria per 87 e 68 minuti, Terracciano per 90) e dai friulani (Lucca per 243, a cui si aggiungono i 76 di Coppa Italia) in ognuna delle prime tre gare di campionato. Esempio virtuoso il Monza (sempre almeno dieci italiani in campo, nell'ultima con la Fiorentina 11), bene anche Cagliari e Atalanta mentre l'Inter schiera il gruppo stabilmente nell'Italia di Spalletti. E le neopromosse? Il Parma ne ha impiegati rispettivamente 2, 2 e 3 (1 in Coppa), il Como 7, 8 e 6 (5 in Coppa), il Venezia 6, 7 e 6 ma 2 in Coppa.

Intanto a Coverciano Spalletti prepara l'Italia anti-Francia, mentre gli emozionati «deb» Okoli e Brescianini ringraziano il Frosinone, squadra in cui giocavano l'anno scorso.

A Parigi si vedrà all'inizio un 3-5-2: davanti a Donnarumma, possibili in difesa Gatti, Buongiorno e Calafiori, sulle fasce Cambiaso (o Di Lorenzo) e Dimarco con Frattesi, Fagioli (in ballottaggio con Tonali) e Ricci in mezzo. Coppia d'attacco formata da una prima punta, Retegui, e una seconda più mobile, probabilmente Zaccagni.

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