Italia a due facce

La Nazionale dopo il colpo in Francia batte anche Israele. Passo indietro sul piano del gioco. Ma è vergogna ultras

Italia a due facce
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Molto poco spagnola e per niente inglese: l'Italia vince ancora e resta sola a punteggio pieno, in testa al girone 2 di Nations League. Ma dell'esaltante serata di Parigi, che aveva spinto Spalletti ad arditi paragoni col gioco delle finaliste europee, resta soprattutto il ricordo, perché sul neutro di Budapest contro la modesta nazionale di Israele (78esima nel ranking Fifa) gli azzurri vincono in modo più semplice di quanto dica il punteggio finale (1-2), ma soltanto perché capitalizzano come mai le rare occasioni create, 2 gol con i primi 3 tiri, rischiando oltretutto di subire il pareggio (bravo Donnarumma) quando la questione è ancora aperta.

Dopo Frattesi e Kean, nel finale entra nel tabellino anche l'israeliano Abu Fani, giusto in tempo per diluire un altro po' la soddisfazione azzurra.

Più facile fare bella figura con la Francia che contro Israele, e questo si sapeva anche alla vigilia. Con i Bleu puoi giocare all'italiana, cioè con un sempreverde ed efficace contropiede, per quanto rivisitato in salsa interista, mentre con Israele servirebbe sì essere un po' Spagna, col suo palleggio e le sue accelerazioni, o un po' Inghilterra, con la sua aggressione a tutto campo. Invece noi siamo l'Italia: non abbiamo il talento iberico, ma abbiamo ugualmente parecchi bravi giocatori; non abbiamo la velocità inglese, ma restiamo maestri della tattica. La strada non è ancora in discesa, ma forse la salita è finita a Berlino.

Se Spalletti ne cambia 5 rispetto a Parigi, il suo collega Ben Simon oltre a 4 titolari differenti rispetto alla partita di venerdì contro il Belgio, modifica anche il sistema di gioco, passando alla difesa a 4. Centrocampo molto folto, ritmo basso, tanta tattica, poca qualità: resta curiosa la sua presenza di Israele nella Serie A della Nations League.

Frattesi sblocca il risultato dopo 38 minuti di nulla, con l'Italia che si adagia sul ritmo israeliano, convinta di riuscire a capitalizzare l'innegabile superiorità tecnica. E infatti, prima azione e subito gol. Bravo Kean a lavorare il pallone al limite dell'area, bravi Tonali e Dimarco, astuto e puntuale Frattesi a correggere in gol, col petto, il centro molto teso del compagno in nerazzurro.

Secondo tempo un po' più facile, perché Israele attacca un po' di più sull'1-0 e cala anche fisicamente sul 2-0. Raddoppia Kean, al quarto gol della stagione, dopo i 3 con la Fiorentina (non segnava in Nazionale da 3 anni esatti). Segna anche Tonali, ma per un'unghia è in fuorigioco. Allo scadere l'1-2 che sporca il nostro tabellino: nemmeno il tempo di spaventarsi, che la partita è già finita.

Pioggia fitta per

tutta la serata e spalti semideserti, con appena 2 mila spettatori presenti, fra cui circa 50 italiani che voltano le spalle al campo al momento dell'inno israeliano: protesta silenziosa per la situazione in Medio Oriente.

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