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Nba, a Boston ultimo canto del Gallo per l'anello

"Il posto che avevo sempre sognato". E per una volta non sembra la solita frase di circostanza

Nba, a Boston ultimo canto del Gallo per l'anello

«Il posto che avevo sempre sognato». E per una volta non sembra la solita frase di circostanza. Perché Boston, e i Boston Celtics, sono davvero la città e la squadra in cui Danilo Gallinari avrebbe sempre voluto giocare, e la firma del contratto, un biennale da 13,281 milioni di dollari garantiti con possibilità di sua uscita unilaterale tra un anno, ha concretizzato il realizzarsi di un'ambizione covata a lungo e sempre tenuta nascosta, non solo perché la prima squadra del Gallo, tra il 2008 e il 2011, era stata New York, che con Boston è cane e gatto. Tra il 2011 e il 2020, giocando a ovest (Denver, Los Angeles Clippers, Oklahoma City), Boston l'aveva visita raramente, salvo ritrovarla più spesso però nel biennio con la maglia di Atlanta. L'accordo con i Celtics, che porterà a oltre 230 milioni di dollari il suo compenso in 16 stagioni Nba, era già fatto verbalmente, ma mancava un dettaglio importante: ceduto infatti dagli Hawks a San Antonio il 30 giugno, Gallinari aveva ottenuto una buonuscita dal contratto ed era stato messo nei cosiddetti waivers, una lista in cui vengono indicati i giocatori disponibili.

Se nessun club li prenota entro 48 ore, i giocatori diventano liberi di firmare con chi vogliono ed è appunto stato il caso di Gallinari, che compirà 34 anni l'8 agosto e viene dalla peggior stagione realizzativa della sua carriera, 11,7 punti di media (15,6 sono quelli delle 14 stagioni giocate): di ciò poco importa ai Celtics, finalisti sconfitti un mese fa e intenzionati, dopo il prezioso arrivo di Malcolm Brodgon in regia, ad utilizzare l'ala lombarda come produttore di punti da riserva di lusso, quasi esclusivamente nel ruolo di ala forte, 4 in gergo, considerando anche le sue lacune difensive.

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