Nerazzurri già Vecchi La prima dopo De Boer è un'altra delusione

Ancora ko: niente da fare per il traghettatore Avanti con Icardi poi il Southampton dilaga

Nerazzurri già Vecchi La prima dopo De Boer è un'altra delusione

Dal porto di Southampton, da dove partì il Titanic, può salpare l'Inter di Stefano Vecchi, 45 anni, quindi non proprio un debuttante in panchina ancorchè proveniente dalla primavera neroazzurra. Idee poche, distribuite nel ristretto tempo a disposizione, ma ben ritagliate sulle difficoltà del momento e sulle caratteristiche del gruppo incarnate da un sistema di gioco modellato secondo la migliore tradizione italianista: un 4-4-1-1, perciò molto prudente per non dire sfacciatamente difensivo. Che può servire, almeno nel primo tempo, a imbrigliare la vertiginosa partenza degli inglesi e ad esaltare la vena magica di Icardi, ieri sera al primo centro in Europa league, il nono della stagione che vuol dire tutto sull'abilità balistica del giovane capitano. Naturalmente non può bastare per tenere al guinzaglio il rivale capace nella ripresa di risalire la china dopo una serie di strepitose parate di Handanovic, già decisivo nella sfida di San Siro decisa dalla stoccata di Candreva. Il portierone di casa Sunning, a qualche attimo dall'intervallo, riesce a parare anche l'ennesimo rigore (il 35° in carriera) sul finire della prima frazione macchiata dallo sfondone dell'arbitro polacco e da una reazione scomposta di Candreva (colpisce con una gomitata un avversario e per fortuna viene solo ammonito).

L'incoraggiante partenza dell'Inter, discreta l'organizzazione, si trasforma in una malinconica resa maturata subito dopo l'ora di gioco. Allora persino il gigante schierato in porta deve arrendersi alla fulminea sequenza degli inglesi che hanno energie da spendere: in 5 minuti o poco più, Virgin, sotto porta, e una sciagurata deviazione di Nagatomo determinano il ribaltone. Si fa vedere Icardi con una sventola delle sue da fuori area ma è uno dei rari segni di vita interista fino ai titoli di coda che consegnano l'ennesima sconfitta dell'Inter, la prima del traghettatore Vecchi, il meno responsabile di tutti. La risposta forte, dopo l'esonero di De Boer, salutato senza trasporto dallo spogliatoio, non c'è e questo non solo impone riflessioni adeguate alla dirigenza circa la scelta del successore dell'olandese.

La conseguenza più grave di questa inizio sciagurato di stagione piuttosto è nel deficit accumulato nel girone di Europa league: l'eliminazione, a questo punto, è un rischio concreto che aggiungerebbe figuraccia a figuraccia.

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