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"Nessun ripescaggio". Spente le speranze dell'Italia?

Evelina Christillin smonta ogni ipotesi di ripescaggio: "A rientrare sarebbe una sudamericana. Non c'è nessuna possibilità che l'Italia giochi il prossimo Mondiale"

"Nessun ripescaggio". Spente le speranze dell'Italia?

L'Italia non sarà ripescata ai Mondiali di Qatar 2022. Lo dice in maniera perentoria Evelina Christillin, membro Uefa nel consiglio Fifa, intervenuta a "Un giorno da pecora" su Radio 1.

Le dichiarazioni di ieri del presidente della Federgolf, Franco Chimenti che aveva sostenuto che una chance di ripescaggio per l'Italia c'è definendola "molto più concreta di quanto pensano tutti" avevano immediatamente riacceso la speranza di vedere gli Azzurri in campo a Qatar 2022. Ma ad appena un giorno di distanza arriva subito la doccia fredda che gela le speranza di tutto il movimento calcistico italiano.

Intervistata da Francesca Fagnani e Giorgio Lauro, Evelina Christillin, la presidente della Fondazione Museo delle Antichità Egizie e delegata Uefa ha dichiarato: "Non è vero che stiamo per esser ripescati ai Mondiali di calcio anche nel caso la nazionale dell'Ecuador venisse squalificata. In caso, a rientrare sarebbe una sudamericana. Insomma, non c'è nessuna possibilità che l'Italia giochi il prossimo mondiale". Parole inequivocabili che a questo punto sembrano spegnere ogni velleità di ripescaggio.

Il caso Ecuador

Tutto nasce dalla denuncia presentata dal Cile alla Commissione Disciplinare della Fifa. Di fatto l'esposto rischia di far saltare tutto aprendo all'ipotesi di un ripescaggio clamoroso. Nel dossier spedito in Federazione sono mosse accuse molto gravi nei confronti dell'Ecuador e del calciatore, Byron David Castillo Segura, che avrebbe partecipato alle otto partite, fornendo un falso certificato di nascita, dichiarazioni mendaci sull'età e sulla nazionalità.

In buona sostanza, secondo il rapporto presentato, il calciatore era colombiano e quindi non idoneo a indossare la maglia dell'Ecuador a dispetto di quanto indicato dalla documentazione esibita. Ci sono innumerevoli prove che il giocatore sia nato in Colombia, nella città di Tumaco, il 25 luglio 1995, e non il 10 novembre 1998, nella città ecuadoriana del generale Villamil Playas, come si legge nella nota ufficiale della federazione cilena.

Il sospetto nasce per il passato poco chiaro di Castillo, le cui origini sono state a lungo avvolte da un alone di mistero. A supporto di questa tesi risulta anche un'indagine sulla registrazione dei calciatori in Ecuador che portò all'identificazione di almeno 75 giocatori tesserati con documentazioni fasulle.

La tesi della federazione cilena fa riferimento a un doppio estratto di nascita che ricondurrebbe a Castillo: l'uno ecuadoriano, l'altro relativo a un bambino nato nel 1995 e i cui genitori hanno lo stesso nome dell'atleta. La situazione controversa ha di fatto riacceso le speranze di ripescaggio dell'Italia. Ma come da regolamento, alla Nazionale di Roberto Mancini non basta essere solo la squadra più in alto nel Ranking per beneficiare di questo bonus.

Conteranno la discrezionalità della Fifa e, più ancora, la volontà di concedere la wild card a un'altra selezione della stessa confederazione e non a una rappresentativa di un altro continente. A questo punto meglio attendere la decisione finale della Fifa.

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