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Neuroderby per i rossoneri e le scelte doc di Simone

È bastato un quarto d'ora per capire che l'Euroderby era solo Inter, mentre per il Milan era un neuroderby. Perso nella testa ancora prima di giocare.

Neuroderby per i rossoneri e le scelte doc di Simone

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Si era capito dallo sguardo di Simone Inzaghi, alla vigilia. Occhi feroci a difendere il suo lavoro, la sua squadra. Non c'era per nulla aria di fallimento dalle parti della Pinetina. È bastato un quarto d'ora per capire che l'Euroderby era solo Inter, mentre per il Milan era un neuroderby. Perso nella testa ancora prima di giocare. Effetto del ko di Leao, anche ma non solo. I diavoli per una notte erano vestiti di nerazzurro, i rossoneri ridotti a fantasmi. Cattiva e determinata l'Inter, cinica nel fare gol ai primi due tentativi con le scelte esatte di Inzaghi (Dzeko e Mkhitaryan), nervoso e scarico il Milan.

È mancata la testa, è mancato il fisico alla squadra di Pioli che perso anche Bennacer si è aggrappata all'orgoglio. Ma fisicamente in questo momento la Milano del pallone è soprattutto interista: un crescendo inarrestabile per Barella e soci dopo il pareggio infuocato in coppa Italia contro la Juventus. La scintilla che ha acceso una squadra che fino ad allora si era aggrappata alla Champions di fronte a un campionato già compromesso a gennaio. Ora Istanbul è a un passo che sarebbe stato una formalità da compiere se fosse arrivato il terzo gol tra errorracci (Dzeko) e pali (Calhanoglu).

Il grande ex della sfida che avrebbe fatto comodo al Milan, così come, vista la ballerina difesa rossonera, Darmian e Acerbi, il primo cresciuto a Milanello e l'altro passato da quelle parti. E se ci fosse bisogno di un'ulteriore spiegazione della differenza diventata superiorità dell'Inter, basta dare un'occhiata ai cambi. Senza dimenticare che il Milan ha avuto un approccio identico al derby di supercoppa di Riad, dove fece praticamente scena muta.

E con il Napoli nei quarti di Champions dopo un minuto aveva rischiato di affondare. In sei giorni Pioli dovrà ritrovare tutto quello che non ha avuto ieri. Inzaghi dovrà solo evitare raptus da pazza Inter perché il 10 giugno diventi la notte più importante della sua carriera.

Il primo atto dice che il terzo euroderby può scrivere un'altra storia.

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