Il Milan a Cardinale, qui inteso come Gerry, patron del fondo americano RedBird il cui capitale amministrato è salito a 7,5 miliardi di dollari. Cardinale è da ieri, 31 agosto dell'anno di grazia milanista 2022, a tutti gli effetti, operativi soprattutto, il nuovo proprietario del club. Nella speranza che Gerry diventi il nuovo papa rossonero, bisogna segnalare subito l'eredità diversa ricevuta dal fondo Elliott, piombato nel calcio italiano tra diffidenze diffuse e accuse di comportamenti da avvoltoio. Nei fatti ha smentito i pronostici catastrofici: durante i quattro anni vissuti a casa Milan il fondo Elliott ha sborsato la bellezza di mezzo miliardo in aumenti di capitale. E adesso può mettere all'incasso la plus valenza di quasi 400 milioni avendo quotato il club 1,2 miliardi di dollari. La famiglia Gordon, al contrario di Cardinale, intervenne nel luglio del 2018 per evitare la mancata iscrizione del Milan al campionato a causa dell'insolvenza del cinese che adesso gli ha fatto causa, reclamando una fetta della plus valenza incassata. Il tandem Fassone-Mirabelli lasciò un bilancio disastrato e una squadra senza futuro, Paul e Gordon Singer, col contributo decisivo di Ivan Gazidis, ad, e del trio Maldini-Massara-Pioli hanno consegnato a Cardinale conti risanati (ultimo bilancio al 30 giugno chiuderà con circa 50 milioni di passivo), una squadra con lo scudetto sul petto e una media età che garantisce sul futuro. Senza passare dal player trading, anzi lasciando partire a zero almeno quattro esponenti di spicco (Donnarumma, Calhanoglu, Kessie e Romagnoli).
Nell'annunciare la firma del closing, c'è la conferma solenne della novità prevista già dalle indiscrezioni della vigilia. E cioè la presenza al fianco di RedBird, del colosso americano Yankee Global Enterprises, la società che ha la gestione dei New York Yankees. La chicca è che la famiglia Steinbrenner è entrata in partnership e avrà anche una quota di minoranza nel Milan. Gerry Cardinale, nel presentarsi ufficialmente, come il nuovo proprietario, ha rinunciato alle promesse impossibili da mantenere. Il modello sarà quello ereditato da Elliott con l'impegno a incrementare i ricavi, al momento l'anello debole del calcio italiano oltre che del Milan. «Vogliamo sfruttare la nostra rete globale, la nostra esperienza nella raccolta e analisi dei dati, e nello sviluppo di ospitalità e stadi» il passaggio più significativo. È per questo motivo che i cambiamenti più importanti sono previsti nel cda, con la probabile conferma di Scaroni presidente e la sostituzione di Gazidis (a novembre scade il suo contratto e sembra in procinto di tornare negli Usa con incarico nell'MLS) con Giorgio Furlani, manager Elliott, tifosissimo milanista, in buoni rapporti operativi con Maldini e già schierato in prima linea durante l'assenza di Gazidis per motivi di salute. «Mantenere il Milan al livello europeo e mondiale che gli compete» è la frase finale di Cardinale.
Per realizzarlo sarà decisiva la costruzione del nuovo stadio. Nel frattempo il mercato rossonero si è chiuso con l'arrivo dalla Bundesliga del centrocampista inseguito da tempo: Vranckx, prestito per 2 milioni e riscatto fissato a 13,5.
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