Non chiamateli vecchietti. Da Buffon a Palacio in A over 30 alla riscossa

Quelli che non mollano: CR7 alieno a 34, Gigi da record a 41. E tutti vogliono Ibra che ne ha 38

Non chiamateli vecchietti. Da Buffon a Palacio in A over 30 alla riscossa

Quelli che non smettono mai. Da oltre vent'anni girano l'Italia e il mondo e da quel mondo non riescono a staccarsi. Il verde, del rettangolo da gioco, è il loro colore. Il verde è anche uno stato d'animo: quello della speranza. La speranza che il proprio fisico regga fino a fine stagione. Sono loro, i sempreverdi. Sempre lì, incollati allo sport e ancora decisivi. Altro che finiti!

Fino a pochi giorni fa, qualcuno sentenziava: «Cristiano Ronaldo è alla frutta, non si regge in piedi, ormai segna solo su rigore». Come succede in questi casi, c'è solo un modo per evitare le critiche: rispondere sul campo. E CR7 lo ha fatto alla sua maniera, in barba ai quasi 35 anni (li compirà il 5 febbraio), spiccando il volo e colpendo il pallone di testa a due metri e cinquantasei da terra. Un alieno. Il gol, meraviglioso, uno dei più belli della carriera, decisivo per la vittoria di mercoledì sera a Marassi sulla Samp, è il quinto nelle ultime quattro gare di A (in totale è salito a 10). Cristiano, non lo scopriamo oggi, non è nuovo a prodezze del genere. Soltanto una cura del proprio fisico così maniacale poteva dargli la forza di salire lassù dove non osano gli altri calciatori.

A dire il vero, la carica dei vecchietti della Serie A che hanno deciso di lasciare il segno nelle ultime giornate di campionato non è finita qui. D'altronde, siamo abituati al fatto che il nostro torneo non lasci notoriamente troppo spazio alle giovani leve, premiando più spesso gli atleti più attempati. L'anno scorso, per esempio, il 36enne Quagliarella, ora fermo ad appena tre gol, salì sul trono dei marcatori, sulle orme di Luca Toni, re a 38 anni nel 2015. Di recente, non sono mancate gesta memorabili dei meno giovani. Nella 16esima giornata, quella che si è conclusa domenica scorsa, ha brillato l'inossidabile Palacio, a segno contro l'Atalanta. Lui, el trenza, pur essendo in età di ritiro e pensione, a trentasette anni (saranno 38 candeline nello stesso giorno di CR7), è ancora vivo e vivace, come confermano i numeri: 5 reti in 16 presenze, dunque mai un'assenza. Era, invece, il primo gol quello segnato da Giampaolo Pazzini al rientro da un infortunio: entrato in corso d'opera, il Pazzo ha trasformato un delicato penalty (prima rete in A dopo due anni) contro un pararigori come Sirigu che ha avviato la rimonta da 0-3 a 3-3 contro il Toro. Non ha esultato, dopo aver segnato a quasi 35 primavere il classico gol dell'ex alla Fiorentina, lo spagnolo Borja Valero, tra i migliori dell'Inter nelle ultime uscite. Fresco di record è Gigi Buffon, il quale a 41 anni si gode il presente e non vuole portarsi troppo avanti con i pensieri.

Altro portiere-saracinesca è Pegolo, che a 38 anni ha sbarrato la porta del Sassuolo agli attaccanti di Milan e Brescia. Questo, tra l'altro, mentre si attendono ancora novità sul 38enne Ibrahimovic. Comunque vada, quella dei vecchietti in auge sembra una tendenza confermata anche quest'anno.

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