Brasile 2014

Non solo goal ma anche grandi parate Ochoa,M'Bholi e Howard eroi tra i pali

Accanto alle stelle di questo Mondiale - vedi Neymar, Messi, Robben e la sorpresa James Rodriguez - si sono messi in luce altri protagonisti, in particolare portieri, che con le loro prodezze hanno portato in alto le rispettive Nazionali. Ora che sono stati eliminati, meritano il giusto riconoscimento

Uni dei 16 interventi decisivi di Howard nella gara contro l'Olanda
Uni dei 16 interventi decisivi di Howard nella gara contro l'Olanda

Sono tre i portieri che hanno più brillato nella prima fase, confermandosi ancor più negli ottavi di finale del Mondiale 2014. Parliamo di Guillermo Ochoa, Tim Howard e Rais M'Bohli, assoluti protagonisti con le maglie di Messico, Stati Uniti e Algeria. Il primo ad uscire dall'anonimato è stato Ochoa, autore di una partita impeccabile contro il Brasile; le sue parate hanno permesso ai Messicani di fermare sullo 0-0 i rivali e gettare solide basi per il passaggio del turno. Da rivedere all'infinito la parata sul colpo di testa di Neymar.

Come se ciò non bastasse, Ochoa si è ripetuto con l'Olanda, sfoderando diversi interventi decisivi, compresa una respinta di puro istinto su un colpo di testa da pochi passi di De Vrij. Nulla ha potuto, però, sul gran destro di Sneijder e sul rigore di Huntelaar, ma le sue parate hanno persino alimentato la leggenda che nella mano destra il portiere messicano abbia sei dita... Prima di partire per il Brasile Ochoa era senza contratto, ma è probabile che ora le squadre dovranno mettersi in fila; in pole position per assicurarsi le sue prestazioni c'è il Marsiglia.

Negli ottavi di finale abbiamo potuto ammirare anche M'Bohli, estremo difensore dell'Algeria, in grado di bloccare Muller e compagni sullo 0-0 fino ai tempi supplementari. Per piegare la sua resistenza c'è stato bisogno di un tocco fortunato di Schurrle e soltanto allo scadere dei 120 minuti anche Ozil è riuscito a perforarlo. Le parate dell'attuale portiere del CSKA Sofia hanno acceso l'interesse di diversi club europei, e probabilmente alimentato il rimpianto del Manchester United che lo bocciò circa quattro anni fa.

L'ultimo, in ordine cronologico, ad aver strappato applausi è stato Tim Howard. Nell'ottavo fra Belgio e Stati Uniti i suoi interventi decisivi sono stati ben 16, come hanno testimoniato le statistiche Fifa, che equivalgono al nuovo record di salvataggi in una sola partita. Soltanto nei tempi supplementari il Belgio è riuscito ad andare in gol, ma il numero uno statunitense, nonostante fosse al cospetto di Courtois estremo europeo indicato tra i pià forti, era già diventato un eroe nei 90 minuti di gara e qualcuno oggi rimpiange che la partita non sia finita ai rigori: chissà quanti ne avrebbe parati, visto il suo assoluto stato di grazia...

Dei tre portieri menzionati, Howard è l'unico senza mercato: il motivo non è da ricercare nelle prestazioni ma nell'età, dato che l'estremo difensore statunitense ha 35 anni. La sua grande occasione l'ha avuta a Manchester circa una decina d'anni fa, tre stagioni complessive senza convincere appieno.

Finita l'avventura mondiale, tornerà a difendere la porta dell'Everton.

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