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Nouri licenziato dopo tre anni di coma per colpa del virus

Nouri licenziato dopo tre anni di coma per  colpa del virus

Non so se sia uno scherzo, visto il giorno fatidico. Anche perché, domani, Abdelhak Nouri, calciatore marocchino ormai olandese, compirà ventitré anni e allora l'Ajax ha deciso di fargli un bel regalo: lo ha licenziato. Dopo tre anni di coma, per un gravissimo problema cardiaco che gli fece perdere conoscenza nell'amichevole estiva, era l'otto di luglio del diciassette, contro il Werder Brema, Nouri si è risvegliato, rimane

a letto ma riesce a comunicare con i parenti e gli amici, lo fa a gesti, con le parole, ma, purtroppo, è infermo, l'ictus ha lasciato un segno forte sul suo fisico di atleta. L'Ajax ha seguito la sofferenza del ragazzo, ha continuato a versargli i denari del contratto, ha provveduto a liquidare le spese mediche ma ha poi deciso di risolvere l'impegno, anche

perché il virus che sta uccidendo vite in ogni dove sta strozzando i conti del grande club calcistico di Amsterdam, costretto, dunque, a tagliare i costi. La pena di Nouri non rientra nel bilancio dell'Ajax, scampato alla morte cerebrale, il calciatore deve accettare una scelta puramente mercantile che non tiene affatto in cura la sua tragedia umana. Un epilogo che stride con il rispetto della sofferenza e che, se davvero venisse realizzata (sollevo comunque il dubbio relativo alla data del pesce di Aprile) finirebbe per macchiare la fedina del club dei lancieri. Non credo che lo stipendio del giovane centrocampista sia l'elemento che intossichi l'economia dell'Ajax ma presumo che la causa del mancato rinnovo contrattuale si debba a un contenzioso tra i parenti del ragazzo e il club. I legali della famiglia, Kasem e Beer, hanno accusato l'Ajax di essere responsabile dell'incidente che ha colpito il ragazzo. Il club aveva offerto l'incasso di una partita charity e una sorta di indennizzo ma entrambi sono stati rifiutati. Se la vita di Nouri è salva, il suo legame all'Ajax è definitivamente interrotto.

Una grande vittoria, una penosa sconfitta.

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