Il Milan di questi tempi è come una vasca da bagno senza la chiusura a tappo. Puoi provare a riempirla tutto il giorno ma nemmeno un mago riuscirà a riempirla. Bisogna inserire un banale tappo di gomma e l'operazione risulterà completa. Nel frattempo, dal derby in poi, il mago in questione, per Mihajlovic e il suo gruppo ancora ostaggio di antiche paure, può diventare Mario Balotelli che sembra restituito dall'Inghilterra a una matura giovinezza calcistica.
A Udine è stato ammonito in modo forse del tutto gratuito - occhio arbitri - ma si è rifatto provocando ben 4 ammonizioni ai suoi rivali che hanno provato a frenarlo applicando il metodo Felipe Melo, «menandolo» insomma. Sul piano tattico, lui che passa per un anarchico geniale, si è comportato come uno scolaretto: il tecnico gli ha ordinato di stare largo a destra per aprire i varchi a Bonaventura (così è nato il gol del 2 a 0) e lui ha rispettato la consegna.
Nel gruppo è stato accolto come il figliol prodigo, ha in un minuto fatto amicizia con i nuovi, Bacca e Luiz Adriano, e ha smesso di far parlare di sé sui social. È presto per cantare vittoria ma i segnali sono incoraggianti a sentire anche il resoconto di Mihajlovic. È presto anche per capire dove può arrivare questo Milan che continua a mietere gol uno dopo l'altro ma senza riuscire a difenderli. È vero che nelle prime 5 partite è andato via da San Siro tre volte e che ripeterà il viaggio domenica a Genova (4 trasferte su 6) ma la questione difesa non è soltanto un tema da lettino per uno strizza cervelli.
C'è dell'altro a parte il panico evidente, c'è che appena s'increspa l'onda della partita, vengono a galla tutti i difetti atavici, che giochi un esperto come Alex o un giovane talento come Romagnoli. E tocca a Sinisa trovare il tappo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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