Se la missione era solo quella di rompere le scatole, almeno per mezz'ora ci siamo riusciti. Se la missione era invece quella di provare finalmente a vincere una partita, tutto è rimasto come prima. La cura O'Shea, insomma, per ora si è fermata alla fantastica vittoria sul Sudafrica, anche se l'Italia scesa in campo all'Olimpico per la prima del Sei nazioni '17 contro il Galles sembrava aver in corpo qualcosa di nuovo. Una squadra disciplinata, attenta, con una difesa blindatissima dietro il solito gigante Parisse, sembrava in grado di tenere in scacco la fantasia e le ambizioni del Galles che nelle ultime occasioni ce le aveva sempre suonate prepotentemente. Non solo, ma alla prima occasione di contrattacco nell'area gallese ecco che arriva addirittura la meta che sblocca lo 0-0. È Ugo Gori a schiacciare in meta una palla trascinata da una azione insistente della mischia: Canna trasforma ed è il 7-0 che infiamma un Olimpico un pò meno affollato rispetto al solito.
La speranza è che la meta azzurra segni finalmente un'inversione di tendenza, che finalmente sia arrivato un ct in grado di farci uscire dalla nostra dimensione di parenti poveri del torneo. E in effetti per mezz'ora si vede un'Italia che tiene testa ai Dragoni, che chiude tutti gli spazi, che costringe la squadra di Rob Howley a sbattere contro un muro azzurro apparentemente impenetrabile. Il fenomeno Halfpenny sbaglia addirittura il primo piazzato assegnato al Galles e il tabellino degli ospiti resta incredibilmente inchiodato allo 0.
Insomma, se qualcuno temeva che l'effetto bonus (i punti in più in classifica legati alle mete segnate) scatenasse i britannici, per quasi tutto il primo tempo si assiste invece a una partita d'altri tempi: gioco bloccato, mischie preponderanti. Con i gallesi che riescono solo ad accorciare le distanze prima del riposo con la seconda punizione consegnata al piede di Halfpenny.
La partita dell'Italia però finisce qui: nel secondo tempo torna in campo una sola squadra, ed è il Galles. Gli azzurri restano schiacciati nella loro metà campo, mentre l'implacabile Halfpenny comincia a macinare punti su punti dalla piazzola fino al sorpasso (7-9 al 52') che manda letteralmente in confusione gli azzurri. Un brutto errore di Padovani, un placcaggio in ritardo di Parisse e il Galles comincia a correre.
Poi il giallo a Lovotti e le inevitabili mete gallesi, una dietro l'altra: Jonathan Davies (60'), Lian Williams (68'), North (77') ed è notte fonda. Finisce 7-33, nemmeno la prima del presidente Mattarella a una partita di rugby è riuscita a cambiare le nostre abitudini. Il Sei Nazioni è già in salita.
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