"Prima o poi arriva...". Cosa rischia la Juventus

I tre club dissidenti, Juventus, Real Madrid e Barcellona provano a trattare la pace per evitare lo scontro. Ceferin intanto mette paura ai ribelli

"Prima o poi arriva...". Cosa rischia la Juventus

La Super League di calcio è nata e di fatto morta nel giro di 48 ore ma nonostante questo tre club non mollano l'idea: Juventus, Real Madrid e Barcellona, infatti, sono ancora nel pieno del caos mediatico con Uefa e tutte le istituzioni con il fiato sul collo. I tre club dissidenti, però, vorrebbero stabilire una sorta di armistizio per evitare di incappare in pesanti sanzioni.

Secondo quanto riporta la Gazzetta dello Sport, se la Corte di Giustizia dell’Unione, a Lussemburgo, dovesse respingere entro due settimane il ricorso del giudice di Madrid contro la Uefa, la partita della Superlega sarebbe definitivamente persa. Se invece il ricorso fosse accolto, per la sentenza bisognerebbe aspettare almeno un anno con tutte le potenziali devastanti conseguenze sul sistema calcio europeo. Ceferin e l'Uefa non retrocedono di un millimetro: se Juventus, Barcellona e Real Madrid vogliono davvero creare la Super League potranno farlo ma senza chiedere ospitalità alla Champions League, escludendole di fatto da tutte le competizioni Uefa.

L'avvertimento

Per ora i tre club definiti da tutti ribelli sono "salvi" e potranno partecipare alle competizioni europee. Aleksander Ceferin, però, già molto duro con le tre società in questione e soprattutto con l'amico, o forse ex ormai, Andrea Agnelli. Ecco le parole del numero uno dell'Uefa ai microfoni della Rai: "Voglio soltanto dire che la giustizia è lenta, ma arriva sempre", questo l'avvertimento del numero uno dell'Uefa.

Ceferin ha poi continuato spiegando tecnicamente cosa stia accadendo in merito a questa querelle: "Io non sono entrato nello specifico delle competenze della nostra commissione disciplinare, ma ovviamente l'input è quello di risolvere la questione con i tribunali. Per come la vedo io non è uno stop definitivo, prima chiariamo le faccende legali e poi andiamo avanti". Il presidente Uefa ha poi preferito glissare su una domanda personale riferita ad Andrea Agnelli: "Stringergli la mano? E' una questione personale, non vorrei replicare, ma penso che lui lo sappia".

Chiusura con stoccata per i tre ribelli e a Michel Platini: "A volte ho la sensazione che questi tre club siano come dei bambini che saltano la

scuola per un po', non vengono invitati alle feste di compleanno e poi cercano di entrare al party con la polizia. Platini? Nulla mi sorprende nel calcio, ma il suo commento non merita il mio commento".

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