Senza l'Udinese, rimangono Milan e Juve a salvare l'onore del calcio italiano in Champions League. Solo due squadre, non accadeva da 13 anni. Patriottismi a parte, il destino europeo di rossoneri e bianconeri sarà strettamente legato alle avversarie che troveranno sul proprio cammino. Il momento della serie A non concede slanci ottimisti, superare i quarti sarebbe già un bel risultato. La Juventus è più forte, il Milan conta sempre sul suo dna europeo: tirando le somme un sostanziale pareggio, che si riflette pure nelle scarse possibilità di arrivare in fondo. A meno che
il sorteggio non ci dia una mano. Oggi a Montecarlo dalle 17.30 (diretta tv su Sky Sport 1, Premium Calcio e Mediaset Italia 2 in chiaro) le palline colorate dell'Uefa racconteranno le loro verità. L'unico paletto è l'impossibilità di due formazioni dello stesso paese di figurare nel medesimo gruppo, al caso e alla fortuna (o sfortuna) è affidato tutto il resto.
Il Milan parte in prima fascia ed evita così la nobiltà continentale: Barcellona, Real Madrid, Chelsea, Manchester United e Bayern Monaco. Più abbordabili Porto e Arsenal, il pensiero e le preghiere della Juve vanno proprio a loro. Nessuna novità, l'asse anglo-spagnolo è anche quello accreditato della vittoria finale, giusto per consolidare ancor di più il ranking per nazioni.
Manchester City e Valencia sono invece le squadre della seconda fascia da evitare per dormire sonni tranquilli. Il massimo della goduria per le italiane sarebbe lasciare ad altri i viaggi più lunghi, i campi sintetici e la differenza di condizione di squadre ucraine e russe: insomma, bye bye Shakhtar Donetsk e Zenit San Pietroburgo e benvenute Benfica, Braga e Schalke 04. In terza fascia i pericoli calano ma non scompaiono del tutto: d'accordo, il Paris Saint Germain è partito a rilento ma fra tre settimane (primo turno 18-19 settembre) tutto potrebbe cambiare. Le altre squadre sono più o meno abbordabili, anche se andrebbe di lusso non giocare in ambienti caldi come quello del Galatasaray.
Infine, occhio a Dormtund e Malaga in quarta fascia. Poi, come peschi, peschi bene. Almeno in partenza, perché mai come di questi tempi anche il Nordsjælland, campione danese, può giocare brutti scherzi.
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