 
Luciano Spalletti è arrivato alla Continassa nella tarda mattinata di ieri, ha svolto le visite mediche, apposto la propria firma sul contratto che lo legherà alla Juventus fino a giugno (tre milioni di ingaggio, con possibilità di prolungamento in caso di qualificazione alla prossima Champions) e poi ha finalmente incontrato la squadra. Che nel frattempo aveva battuto l'Udinese, dimenticando i recenti patemi e rimanendo non troppo lontana dalle squadre di vertice: è insomma cominciato ieri il cammino della Juventus spallettiana, quello che dovrebbe permettere al mondo bianconero di sentirsi di nuovo all'altezza del proprio passato. Tempo per i convenevoli non ce n'è, almeno non per i prossimi giorni: domani sera Locatelli e compagni renderanno visita alla Cremonese proprio la squadra che, secondo Tudor, la Juve avrebbe battuto facilmente quando invece il calendario brutto e cattivo aveva proposto il Milan e poi martedì arriverà allo Stadium lo Sporting Lisbona in un match di Champions da non sbagliare per non complicare ulteriormente il cammino europeo.
Oggi sarà il primo giorno in cui l'ex ct azzurro guiderà il gruppo, ovvero dopo l'ufficialità arrivata nel tardo pomeriggio, a Borsa chiusa come deve fare obbligatoriamente la Juventus in quanto società quotata: oggi Spalletti sarà presentato alla stampa e parlerà per la prima volta da allenatore bianconero, dopo che pochi giorni fa aveva definito "fortunato chi la guiderà", già sapendo di essere il candidato numero uno a diventare l'erede di Tudor. Ecco: la fortuna è toccata proprio a lui e ieri la società gli ha dato il benvenuto descrivendolo come "un profilo di competenza ed esperienza che siamo lieti di accogliere nella famiglia bianconera".
Va da sé che, essendo oggi il suo primo giorno di lavoro, Spalletti non avrà tempo per apportare chissà quali cambiamenti ed è pertanto possibile/probabile che allo Zini la Juve assomiglierà molto a quella che mercoledì ha battuto l'Udinese sotto la guida di Brambilla. E siccome il migliore in campo è stato Vlahovic, diventa difficile immaginare che l'ex ct azzurro rinunci all'uomo che è stato anche omaggiato di una standing ovation nel momento in cui è stato richiamato in panchina: il serbo si è insomma ripreso la Juve, ha fatto definitivamente pace con quei tifosi che in estate lo avevano fischiato e, al netto del solito contratto in scadenza il prossimo giugno, è (ri)diventato l'attaccante da cui è difficile prescindere.
I cinque gol segnati finora lo rendono il capocannoniere della squadra, della quale si sta anche dimostrando leader emotivo: "Se esiste ancora la possibilità di rinnovare l'accordo con la Juventus? Mai dire mai, ma non so quello che potrà accadere. In ogni caso, non ha senso parlarne adesso: dobbiamo parlare poco e lavorare tanto. Sono concentrato soltanto sul presente, il mio unico pensiero è far vincere il più possibile la Juventus".