Guardiamolo in tv ma con scaramantico distacco. Guardiamolo oggi il sorteggio del prossimo mondiale targato 2026 ma proprio per evitare una delusione gigantesca, proviamo a non farci illudere troppo da calcoli e pronostici. Perché il vero mondiale, per il calcio italiano, comincerà il 26 marzo, appuntamento allo stadio di Bergamo, una sorta di porta fortuna per qualche precedente positivo e segnalato da Gattuso, contro l'Irlanda del Nord. Sarà soltanto il primo passaggio in attesa dell'eventuale secondo (Galles o Bosnia) molto più impegnativo - per la statura dell'eventuale rivale e per il fattore ambientale, giocheremo in trasferta - e decisivo. E allora guardiamola oggi questa americanata allestita dalla Fifa di Gianni Infantino più interessato a ospitare il presidente Trump e i due capi di Stato di Canada e Messico, i tre paesi che ospiteranno la manifestazione, piuttosto che a lanciare la nuova edizione extra-large. Il sorteggio sarà lungo e diviso tra i tre paesi che ospiteranno le relative partite: prevede infatti la composizione di ben 12 gruppi formati da 4 squadre ciascuno così da dare vita al torneo da 48 partecipanti con inizio l'11 giugno e finale a New York (nel New Jersey dove giocò l'Italia di Sacchi nel '94) il 19 luglio. Per la prima volta il mondiale durerà 8 giorni in più delle consuete quattro settimane sottraendo quel tempo ai tornei domestici.
La cerimonia, uno show con la partecipazione di Bocelli, Robbie Williams e i Village People, si svolgerà al John F. Kennedy Center di Washington DC ed è garantita la presenza del presidente degli Usa. Trump lo ha concesso gratuitamente alla Fifa in cambio di una pubblicità planetaria.