Albi Rispetto ai velocisti puri, Peter Sagan è uno di quelli che ama le montagne e i percorsi ondulati. Non è un caso che Cavendish, Greipel e Kittel, già a metà corsa, perdono contatto dai primi e lo slovacco va a vincere la sua prima tappa in questo Tour (la quarta in carriera, ndr), precedendo il tedesco John Degenkolb e il nostro Daniele Bennati, depositando in rete una palla a porta vuota, messa con una precisione millimetrica dai compagni di squadra dello slovacco (della Cannondale, ndr), i quali, per tagliare fuori dai giochi tutti i velocisti, hanno tirato tutto il giorno come degli ossessi.
Daryl Impey, la prima maglia gialla sudafricana si è comunque goduto a pieni polmoni la giornata di gloria tra l'incredulità e la gioia degli sportivi, gustandosi il bacio della moglie fin dalla partenza e quello delle miss all'arrivo.
Sarà difficile che il discendente del primo corridore africano Ali Neffati (il primo africano al Tour, esattamente tunisino, cento anni fa), possa godere anche questa sera dello stesso trattamento, almeno dalle miss. Difficile che resista oggi in giallo. Arrivano i Pirenei: primo arrivo in salita.
Ottava tappa, sostanzialmente nervosa con il col de Paiheres che è con i suoi 2000 metri è la vetta più alta di questo Tour. Dopo di che picchiata in discesa verso Ax-les-Thermes e poi risalita verso il traguardo posto ai 1.375 metri di Ax-3-Domaines.
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