Brasile 2014

Olanda a fatica sull'Australia Orange vincono 3-2 in rimonta

Seconda vittoria per l'Olanda al cospetto di un'Australia che non demerita. In svantaggio Orange che rimontano, mostrano qualche incertezza dietro, ma la produzione di occasioni da rete è da grande squadra

Robben autore della prima rete olandese
Robben autore della prima rete olandese

Dopo la scintillante vittoria dell'Olanda su una Spagna annichilita 5-1, gli uomini di Van Gaal sono chiamati alla conferma contro l'Australia, sconfitta al debutto 3-1 dal Cile. In serata poi occhi puntati su quello che appare già l'ultima spiaggia per le Furie Rosse chiamate all'impresa contro il Cile di Sanchez.

Il match, nonostante la cautela di uno Sneijder che alla vigilia ha sottolineato come l'impegno contro i Socceroos sia più complesso che non quello con le Furie Rosse, dovrebbe avere un esito scontato. Troppo il divario tecnico tra le due squadre, per un'Olanda che è apparsa perfetta al debutto e questa sera è al cospetto di un'Australia che, al di là di grande corsa ed abnegazione, sembra non avere grandi armi e nella quale gli uomini di punta sono gli ultratrentenni Cahill e Bresciano, arrivati agli sgoccioli di una discreta carriera. Precedenti, paradossalmente a favore dei "Canguri", vincitori in una delle tre occasioni in cui le due squadre si sono confrontate, oltre a due pareggi, ultimo dei quali lo 0-0 nel 2009.

Orange con gli stessi 11 dell'esordio; due cambi, invece, rispetto alla formazione di gara 1 per l'Australia con Postecoglou che rinuncia al difensore Franjić rimpiazzato dal collega McGowan, impegnato in Cina con il Shandong Luneng mentre a centrocampo, a sorpresa, fuori Milligan e al posto del centrocampista del Melbourne Victory dentro l'esperto McKay del Brisbane Roar.

Ci si aspetta l'Olanda e nel primo quarto d'ora, al contrario, si assiste ad una buona Australia, squadra aggressiva, con una buona gestione di palla anche se mai pericolosa. Vitale per i Canguri, però, restare corti e non esporsi alle micidiali ripartenze degli avversari. E la consegna viene mantenuta sino al 18' quando una fulminea ripartenza degli Orange, che sfruttano alla perfezione lo spazio, vede Sneijder, fin qui la nota più dolente di questa spedizione arancione in Brasile, allargare troppo lungo sulla sovrapposizione del compagno. Seconda ripartenza e questa volta l'Olanda non perdona: lancio per Robben che, partito dalla metà campo, aggira Wilkinson e poi diviene imprendibile. Entrato in area, si allarga e conclude con un diagonale per l'1-0.
Non passa neppure un giro di lancette e l'Australia trova il pareggio. Solito schema dei Canguri, palla in fascia per il consueto traversone in area per Cahill, con l'ex Everton che si coordina alla perfezione e realizza uno dei goal più belli del Mondiale, grazie ad una coordinazione magistrale con pallone violentissimo che sbatte sotto la traversa interna, siglando l' 1-1. E dopo un colpo di testa pericoloso degli uomini di Van Gaal su corner, la chance migliore per il 2-1, alla mezz'ora è ancora per i Socceroos con Bresciano. Imprendibile Leckie sulla destra, l'esterno australiano semina il panico e intelligentemente appoggia dietro, a rimorchio arriva l'ex Palermo e Parma che spreca calciando con il piattone alto. Ultima occasione di nota in un primo tempo che si chiude con l'infortunio a Martins Indi, costretto ad uscire su in intervento duro di Cahill (al secondo giallo, sarà squalificato nella prossima contro la Spagna) e squadre negli spogliatoi sull'1-1. Meglio i Socceroos, mentre l'Olanda, rispetto a quella contro le Furie Rosse (dove aveva sempre giocato di rimessa), appare un'altra squadra.

Dopo un cartellino pesante anche per Van Persie (anche lui fuori la prossima), si vede finalmente Sneijder. Conclusione da fuori dell'ex Nerazzurro che costringe Ryan a distendersi e rifugiarsi in calcio d'angolo. Fuori Bresciano e dentro al suo posto Bozanic e proprio l'esterno del Lucerna appena entrato si procura un rigore. Lancio per lui in area, il nuovo entrato sembra perdere il tempo, salvo crossare su Janmaat a due passi. L'arbitro vede un dubbio fallo di mano e fischia il rigore. Sul pallone Jedinak che realizza spiazzando Cillessen. Shock Olanda e Australia che, con Cahill, spreca un buon passaggio per un'azione che poteva essere pericolosa.
Azione mal gestita e Australia subito punita. Movimento sbagliato della difesa australiana con Davidson che non sale e tiene in gioco 3 Olandesi, imbucata di Depay, subentrato alla fine della prima frazione a Indi, e botta di Van Persie per il 2-2.
Al 67' goal sfiorato dai Canguri per il 3-2 con Jedinak che servito da Oar, a pochi passi da Cillessen non trova di meglio che andare sul pallone di petto e ancora una volta inesorabile la più infallibile legge del calcio quando si spreca troppo. Ribaltamento di fronte palla a Depay, autore di una prestazione assolutamente positiva, che dai 25 metri realizza con la complicità di un non perfetto Ryan. Terza rete che, complice un calo fisicio dei Canguri, sembra aver indirizzato il match. Uomini di Postecoglou non più in grado di tenere le distanze e Olanda padrona del campo che sfiora il poker con De Jong, sul quale para bene Ryan. Ci prova con qualche pallone buttato in area l'Australia, ma il risultato non cambia più. Al termine di una partita, comunque, divertente, seconda affermazione per l'Olanda che sale a 6 punti, mentre Australia a 0 e virtualmente fuori.

Vittoria più sofferta del previsto per un'Olanda che evidenzia una serie di limiti di gioventù e non da affinare per chi aspira ad arrivare lontano. Impressiona, però, la capacità di creare palle goal degli Orange. Le 34 reti ( nel doppio confronto 8 alla Romania, seconda in classifica, 12 all'Ungheria e 4 a Turchia) in 10 gare nel girone di qualificazione non sono un caso. Ancora in ombra Sneijder. Buona Australia che, con un pizzico di fortuna in più avrebbe potuto uscire imbattuta.

Buona squadra, grandi mezzi atletici, ma manca qualche campione.

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