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Olimpico a porte aperte, la scienza frena

Pregliasco: "Europei coi tifosi? Presenza simbolica". Le Foche: "Serviva tempo"

Olimpico a porte aperte, la scienza frena

Mercoledì 7 aprile sarà il' giorno. Quello in cui le città dei dodici Paesi che dovrebbero ospitare il primo Europeo calcistico itinerante della storia dovranno comunicare all'Uefa la propria disponibilità ad aprire al pubblico parte dello stadio designato: se così non sarà, addio partite. E' ovvio che tutto dipenda dalla politica e dalle sue scelte: alcune Nazioni sono più avanti, altre più indietro. L'Italia, tanto per cambiare, non ha ancora preso una strada definitiva con il risultato che Roma teorica sede dei match degli azzurri contro Turchia, Svizzera e Galles, oltre che di un quarto di finale potrebbe vedersi sfilare le partite in programma. Perché una cosa è chiara: la Uefa andrà dritta per la sua strada e vorrà che qualche migliaio di spettatori sia sempre presente sulle tribune. A partire dalla finale di Champions.

Si vedrà, insomma. Aspettando anche che in settimana la Figc presenti Mitiga: in pratica, un'app che ogni possessore di biglietto per Roma dovrà scaricare sul proprio device e che, tramite un codice a barre, certificherà nel pieno anonimato la negatività del tampone o l'avvenuta vaccinazione. Se il Governo apprezzerà lo sforzo, l'Olimpico potrebbe riempirsi (più o meno) per il 30% della propria capienza: in caso contrario, meglio prepararsi a scenari diversi. «Credo si possa pensare a una piccola e simbolica percentuale ha detto ieri Fabrizio Pregliasco, virologo dell'Università degli Studi di Milano -. Di più non mi pare il caso». Doccia gelata, ecco. «Se avessimo avuto un altro mese a disposizione, avremmo disposto di dati più significativi ha aggiunto Francesco Le Foche, infettivologo e immunologo presso il Policlinico Umberto I di Roma -. È una valutazione che spetterà a Cts e governo». E ancora: «A giugno dovremmo arrivare a un'immunità di massa tra il 45% e 50%: se così fosse, ci sarà una riduzione netta dei contagi e potremmo ospitare eventi di questo tipo. I 65mila posti dell'Olimpico potrebbero diventare 15-20mila, non di più».

Detto questo, l'incertezza non manca nemmeno da altre parti. Ieri la Turchia ha cambiato idea e comunicato che contro la Lettonia il pubblico non sarà ammesso: peccato che fino a metà pomeriggio l'idea fosse quella di permettere l'ingresso a diecimila fortunati.

Tutto resta quindi in divenire, pur prendendo atto che da qualche parte (Olanda, Russia e Georgia, per esempio) poche migliaia di spettatori hanno già fatto ritorno sugli spalti.

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