Hanno scatenato un'accesa polemica le parole di Sofia Goggia riportate dal Corriere della sera. La sciatrice, medaglia alle ultime Olimpiadi a Pechino, ha parlato a tutto tondo della sua carriera e del mondo dello sci ma è finita nel mirino dei social per due sue dichiarazioni in merito al mondo LGBTQ+, che hanno scatenato una vera e propria rivolta in rete nonostante il giorno festivo.
Dopo aver toccato la sfera personale della sciatrice, in particolare i suoi gravissimi incidenti e i recuperi lampo straordinari, l'intervista si è spostata su temi di maggiore attualità, toccando la delicata sfera dell'omosessualità nello sport. La risposta di Sofia Goggia, che ha fatto un netto distinguo tra uomini e donne, alla domanda se ci siano omosessuali tra gli atleti ha suscitato non poche polemiche: "Tra le donne qualcuna sì. Tra gli uomini direi di no. Devono gettarsi giù dalla Streif di Kitz…". Per chi non fosse pratico di sci, la pista Streif di Kitzbhuel viene considerato il tracciato di discesa libera più impegnativo di tutte le competizioni sciistiche e, dal 1962, è ad esclusivo appannaggio degli uomini nelle competizioni ufficiali.
La sua insinuazione ha scatenato feroci discussioni sui social, dove in tanti l'hanno accusata di essere pregiudizievole nei confronti degli uomini omosessuali che, a suo dire, non sarebbero in grado di effettuare una discesa tanto impegnativa come la pista Streif. "I gay non ci sono tra gli sciatori perché devono gettarsi dalla Streif di Kitz (si sa, 'sti gay sono solo parrucchieri. Niente cose rischiose)", ha commentato il giornalista Simone Alliva in modo sarcastico in riferimento alle parole di Sofia Goggia. Ma sono tanti i commenti negativi contro la sciatrice: "Essere campioni nello sport non attribuisce automaticamente un cervello funzionante".
La rabbia dei social nasce anche dalla seconda risposta di Sofia Goggia su un tema che, a livello sportivo, crea molte divisioni e discussioni non solo sul piano etico ma soprattutto su quello pratico. E a creare le discussioni, in questo caso, sono soprattutto persone che non competono a livello agonistico.
Alla domanda se fosse giusto che i transgender competano in gare femminili, la risposta della Goggia è stata molto chiara: "A livello di sport, un uomo che si trasforma in donna ha caratteristiche fisiche, anche a livello ormonale, che consentono di spingere di più. Non credo allora che sia giusto". Alla sciatrice viene contestato in particolar modo l'utilizzo del verbo "trasformare", che non sarebbe adeguato quando si parla di transizione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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