Pablo lancia la Juvecentus con il veleno nella coda

Roma battuta con il più beffardo gol dell'ex, che si vendica dei fischi. Battuto il record-punti dell'Inter di Mancini, caccia a quello europeo

Pablo lancia la Juvecentus con il veleno nella coda

Roma - In cauda venenum, dicevano i latini. E il veleno è nel piede di Daniel Pablo Osvaldo che a pochi secondi dal fischio finale segna il più beffardo dei gol da ex. La festa della Juventus diventa infinita (da ieri ha anche il record di punti, 99, cancellato il primato dell'Inter di Mancini) e arriva al punto di umiliare in casa gli avversari di una stagione. L'ultima stagionale della Roma all'Olimpico ha il retrogusto amaro di un secondo ko in campionato contro i bianconeri, per di più firmato dall'ex tanto amato prima e odiato poi, a iniziare dalla sua fuga estiva direzione Premier League fino all'approdo in casa dei rivali. E dal tweet a scudetto conquistato, l'italo-argentino è passato al gol vittoria – l'unico del suo campionato in bianconero che non passerà alla storia - nel suo ex stadio dove ieri aveva ricevuto solo fischi. «L'abbraccio dei miei compagni è stata la cosa più bella – così l'attaccante -. Nessuna vendetta, a Roma ho lasciato tanti amici. I fischi? Un peccato, in Italia, c'è un po' troppa violenza e non è giusto che ci mettiamo anche noi». Sul futuro ancora nessuna certezza. «Non dipende da me - conclude -. Nonostante non sia stato un anno facile ho la speranza di rimanere». Così come di andare ai Mondiali: «Sono finito fuori dalle liste che vengono scritte ma, da qualche anno, ogni volta che escono le convocazioni ci sono sempre, anche se anche gli altri hanno fatto un anno straordinario».

Juve cinica, quindi, nella sfida svuotata di significati di classifica, ma certo importante per come si era sviluppato e concluso il duello tra le due rivali. E l'abbraccio di tutta la squadra a Conte indica che la truppa bianconera vorrebbe la permanenza del condottiero dei tre scudetti di fila. «Al momento non c'è nessun piano B, Conte è un grande professionista, ha sempre dimostrato di essere la guida di questo gruppo e speriamo si possa continuare così», dice l'ad bianconero Marotta che sembra rilanciare la palla al tecnico che in settimana potrebbe sciogliere la riserva.

Per la Roma niente rivincita dopo i tre gol subiti allo Juventus Stadium e impresa mancata di battere tutte le squadre del campionato (mancava solo quella bianconera, messa ko in stagione solo in Coppa Italia). Ma il club annuncia la prima mossa per la squadra del futuro, che tornerà in Champions dopo tre anni: il rinnovo del contratto di Pjanic con un accordo fino al 2018 per 3,7 milioni a stagione più bonus. Il bosniaco raggiungere già martedì la sua nazionale nel ritiro premondiale.

In assenza di incidenti prima e dopo la partita, la festa all'interno dello stadio (con i giocatori della Roma che entrano in campo insieme ai figli e a fine match fanno il giro di campo per ricevere l'ovazione del pubblico per la bellissima stagione) viene mitigata dai soliti cori offensivi verso i napoletani. Sembra quasi certa la chiusura della curva Sud degli ultras giallorossi per la prima partita del prossimo campionato, una curva che rimane in silenzio per mezz'ora a causa del «linciaggio mediatico subito in settimana» e si schiera con Daniele De Santis (a lui dedicato uno striscione dalla Nord), il tifoso accusato del ferimento di Ciro Esposito, sempre in condizioni stazionarie all'ospedale Gemelli di Roma.

In quanto alla partita, le motivazioni di molti dei protagonisti non potevano essere al top, visti i Mondiali sempre più vicini. Andamento lento e a tratti nervoso: il match si accende per il contrasto tra Chiellini (ammonito) e Totti, con il difensore della Juve che rischia più volte di uscire in anticipo dal campo (vedi il colpo proibito rifilato in area a Pjanic, ci sarà la prova tv?) e che viene poi tartassato dai giallorossi. La Roma sembra metterci più verve, la Juve gioca più compassata e raramente alza il ritmo.

Il palo di Pogba e l'occasione di Gervinho sono gli acuti più alti, il debuttante in A Skorupski e il vice Buffon Storari si guadagnano la pagnotta con buoni interventi, fino all'imprevisto the end autografato da Osvaldo. La caccia della Juve ai 100 punti è ancora aperta, ma ora nel mirino c'è anche il record europeo del Benfica, arrivato a 101.

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