Anche la Roma in futuro volgerà lo sguardo ad Oriente? La notizia la riporta l'agenzia di stampa economica Bloomberg e basta questo per infiammare il dibattito sull'etere capitolino: la Raptor del patron dei giallorossi James Pallotta starebbe valutando la possibilità di vendere una quota di 75 milioni di euro, che negli attuali andamenti di Borsa equivale a poco più del 40 per cento della società. Secondo fonti dell'agenzia, Pallotta incontrerà tre banche la settimana prossima a Londra. L'imprenditore americano, riporta ancora Bloomberg, non commenta sulla vendita della quota ma precisa che un partner strategico è necessario per aiutare a finanziare il nuovo stadio.
Per ora nulla di confermato, anzi la Roma smentisce queste voci. Sta di fatto che Pallotta nei giorni scorsi a Milano avrebbe incontrato nuovi possibili partner. Cinesi, seguendo la nuova tendenza della serie A (vedi Milan e Inter). Sul piatto, appunto, anche il futuro stadio della Roma per il quale negli Usa ci sono già importanti investitori coinvolti. I progressi burocratici e politici fatti nelle scorse settimane (a marzo del 2017 si concluderà la conferenza di servizi e potrebbe partire l'iter finale, Pallotta spera di avere il nuovo stadio nel 2019) sembrano il passepartout per far breccia a oriente. Alcuni contatti in questo senso sarebbero stati introdotti anche dal nuovo «consulente strategico» di Pallotta: l'ex dg Franco Baldini ha tessuto i rapporti con soggetti provenienti dall'Asia interessati a investire nel calcio italiano.
Da tempo poi Pallotta ha iniziato a sondare investitori italiani e stranieri, presentando loro il progetto dello stadio, per valutare possibili operazioni. L'obiettivo è trovare un pool consistente di investitori che, come ha evidenziato ieri Milano Finanza, siano pronti a garantire un sostegno economico sul fronte pubblicitario e di marketing. La priorità è quindi trovare uno sponsor per lo stadio ma anche per la Roma. In particolare, l'imprenditore Usa - riporta sempre Milano Finanza - ha già avuto modo di presentare il progetto ad aziende come Eni, Enel, Telecom Italia, Generali e Acea. In questi giorni, però, il numero uno giallorosso ha incontrato anche rappresentanti di Microsoft Italia e della Kia.
A queste due ultime società, secondo indiscrezioni, avrebbe chiesto anche un coinvolgimento più ampio. Il sogno, invece, sarebbe quello targato Samsung, il colosso coreano, ritenuto il nome giusto come brand del nuovo stadio. E anche in questo caso decisivo sarà il lavoro di Baldini.
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