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Un panettone per due. L'Inter mette la freccia sul Milan orfano di Ibra

Lo svedese potrebbe saltare anche il Sassuolo. Handanovic: "Scudetto? Tutti possono parlare..."

Un panettone per due. L'Inter mette la freccia sul Milan orfano di Ibra

Milano fa la coda in Galleria e adesso si prepara a celebrare anche la seconda puntata del derby ritrovato, quello in cima alla classifica. Chi taglierà la prima fetta di panettone in testa alla classifica tra Milan e Inter? Un solo punto di differenza, colmato il distacco precedente, e un calendario sotto gli occhi, sembrano autorizzare i propositi di sorpasso proprio sotto lo striscione del 23 dicembre (rossoneri contro Sassuolo e Lazio, nerazzurri contro Spezia e Benevento). I motivi sono più di uno. Il Milan è fermo da un paio di turni con altrettanti pareggi rimediati nel finale in assenza però dei suoi principali protagonisti. A Genova 5 out su 10 giocatori di movimento sono troppi per non spiegare le difficoltà di gioco e le fragilità difensive tradite.

L'Inter è reduce da una serata col botto: piegato il Napoli, concorrente tra i concorrenti, senza mai rubare l'occhio. Anzi lucidando il talento del suo portiere-capitano, Handanovic finito nel mirino dei social nei passati turni. «Il portiere, ogni tanto, deve portare a casa qualche punto» è la teoria dell'interessato che certo non alimenta illusioni ricordando che «tutti possono parlare di scudetto, poi bisogna meritarselo sul campo», una tesi sempre valida per gente abituata a competere non certo per i frequentatori del bar-sport. La sintesi è concentrata in un giudizio di Bocelli: «L'Inter ci fa sempre soffrire, ammiro Lukaku e sono amico di Bastoni». In un colpo solo ha raccontato l'ultima esibizione degli uomini di Conte per qualche giorno uscito dal mirino del fuoco amico.

A Milanello invece tutta l'attenzione è concentrata sull'eventuale (e improbabile) recupero di Ibrahimovic, zero possibilità per Kjaer. E non solo perché, come racconta Guidolin, «senza Ibra il Milan non è da scudetto». Ma perché accelerare il rientro per Sassuolo e Lazio, che sono due ostacoli tosti da saltare, può compromettere la ripresa di gennaio, molto vicina, con 6 partite concentrate in 20 giorni tra campionato e coppa Italia. Perciò sono in tanti a interrogarsi sul contributo che Leao sta offrendo in questo periodo oltre che sul nervosismo di Rebic che diventa isterico quando non riesce a far gol e manca all'appuntamento da troppo tempo per i suoi gusti e i suoi precedenti in materia.

Alla fine Milan e Inter condividono anche i piani del prossimo mercato. Maldini e Massara sono alle prese con i rinnovi contrattuali (con l'agente di Calhanoglu c'è stato solo uno scambio di buoni propositi, con quello di Donnarumma invece si lavora al rinnovo) e forse non credono molto nella possibilità di potenziare il gruppo che è stato decimato dagli infortuni o ancora non hanno i mezzi per puntare così in alto come servirebbe per tenere il passo dell'attuale classifica e ridare gas come sembra necessario all'indomani di due pareggi, con 4 gol, tutti dei difensori (Theo Hernandez e poi Calabria e Kalulu) che non possono sempre fare le veci di Ibra. Anche Conte è in attesa di qualche notizia dal fronte mercato.

Perché ha dato via libera alla dieta dimagrante della rosa ma è pronto a reclamare qualche arrivo funzionale alla stagione, specie in attacco per un vice Lukaku che di questi tempi è come cercare una dose di vaccino anti-covid.

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