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Parigi 2024, il surf vola a 15mila km. Ma non è record

Le gare si terranno a Tahiti. A Melbourne nel 1956 l'equitazione andò in scena a Stoccolma

Parigi 2024, il surf vola a 15mila km. Ma non è record

Tra il surf e le Olimpiadi di Parigi c'è di mezzo un mare. Vi starete chiedendo: che cosa c'entrano i Giochi e Parigi con il vecchio proverbio popolare? La risposta al quesito di cui sopra sta nella proposta lanciata dal comitato organizzatore dei Giochi estivi di Parigi 2024 circa la sede delle gare olimpiche di surf. L'idea degli organizzatori, visto quanto annunciato sul proprio profilo Twitter, è quella di disputare le prove olimpiche di surf a Tahiti, la più grande isola nel gruppo delle Isole del Vento della Polinesia francese, luogo dove si racconta sarebbero nati i primi surfisti della storia. Ci sarebbe, in quel caso, un problema logistico di non poco conto: se Tahiti sta a quindicimila chilometri dalla Torre Eiffel, come si riuscirà a gestire la cosa?

Troppo presto per dirlo. Ma intanto, c'è che il comitato organizzatore dei Giochi 2024 ha fatto la sua proposta al CIO (il Comitato Olimpico Internazionale), a cui spetterà poi la decisione finale. Una decisione che, per ovvie ragioni, dovrà tenere conto della distanza in km tra Parigi e Tahiti, nonché dell'aspetto logistico di un viaggio verso l'isola difatti, pare che non esistano voli diretti e che un viaggio con scali duri, come minimo, almeno 22 ore. Per non parlare dei prezzi in alta stagione: cifre da capogiro. D'altronde, stiamo parlando di una famosa meta turistica, di isole sperdute e delle più incontaminate, situate nella parte meridionale dell'Oceano Pacifico, tra l'Oceania e il Sudamerica, al largo delle Isole Cook. Le Isole di Tahiti, rese celebri dai quadri dell'artista francese Paul Gauguin, hanno vinto, per ora, la sfida (a distanza, ovvio!) con Biarritz, Lacanau, Les Landes e La Torche, quattro località della Francia occidentale affacciate all'Atlantico che si erano candidate ad ospitare le gare di surf. Nessuna, però, avrebbe mai potuto resistere in confronto al fascino di un paradiso terrestre di nome Tahiti. «Siamo sorpresi ma anche orgogliosi: la scelta del Comitato Olimpico riconosce la storia del surf, tutto è iniziato qui in Polinesia», commenta il presidente della federsurf tahitiana.

In tutto ciò, va detto che quella tra Parigi e Tahiti non sarà, in ogni caso, la più grande distanza tra due sedi nella stessa edizione dei Giochi: è infatti accaduto che nel 1956 la prova di equitazione si disputasse cinque mesi prima a Stoccolma invece che a Melbourne, a causa delle rigide normative australiane sulla quarantena.

Stavolta, invece, dopo Stoccolma potrebbe essere il turno di Teahupoo, già circuito di Coppa del mondo di surf.

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