Maria Rosa Quario
Dominik Paris parla come scia: il suo stile è diretto, essenziale, senza fronzoli. Così come in pista ha voglia di arrivare presto al traguardo seguendo soprattutto l'istinto, fuori non la tira per le lunghe, i suoi pensieri sgorgano puri e veloci. Ieri a Kvitfjell Dominik ha vinto la tredicesima gara della carriera, la quarta della stagione (quinta con i Mondiali), battendo un Beat Feuz che sembrava aver fatto la discesa perfetta. Il primo commento? «Questa vittoria mi è piaciuta molto». Ammesso che possano esistere vittorie che non piacciono, ieri Domme la pensava proprio così, solo così. Record e numeri non gli interessano, aver raggiunto al terzo posto fra i vincitori azzurri di tutti i tempi Kristian Ghedina lo lascia indifferente, quel che contava ieri era recuperare qualche punto allo svizzero che nella classifica di Coppa di discesa è sempre abbondantemente davanti, 500 a 420, come dire che nell'ultima gara, in caso di vittoria di Paris, gli basterà finire 12° per bissare il successo del 2018.
La regolarità dello svizzero ad altissimo livello (peggior risultato un 6° posto) ha finora fatto la differenza. «Peccato abbiano annullato la prima gara qui in Norvegia», fa sapere Dominik, che pur avendo cominciato la stagione sul podio a Lake Louise ha poi lasciato per strada punti preziosi a Beaver Creek e in Val Gardena, prima di ingranare la marcia giusta e vincere tre volte, a Bormio, Kitzbuhel e appunto Kvitfjell, con in mezzo l'11° posto di Wengen «dove però più di così non avrei potuto fare, quel giorno mi è solo girata storta». Paris ha dunque vinto di più, Feuz è salito più volte sul podio (6 in 7 gare), «ma potrebbe anche sbagliare all'ultima gara! Io non mollo, di sicuro e continuo a divertirmi» dice ancora Dominik, già bello carico per il duello finale del 13 marzo sull'inedita pista di Soldeu, Andorra.
Intanto però c'è da pensare al superG di oggi, disciplina in cui il neo campione del mondo ha ancora più possibilità di conquistare la coppa diventando così l'incontestato numero 1 della stagione. «Vediamo come sarà il tracciato (del suo allenatore Alberto Ghidoni, un possibile vantaggio, ndr), spero in ricognizione di capirlo bene e poi rischierò tutto sperando di riuscire a fare la differenza. Siamo in tanti a giocarcela». Proprio così, Paris è terzo in classifica a 6 punti da Kriechmayr e 3 da Mayer, e altri sei atleti ancora in corsa.
Gara tutta da godere dunque, sperando che anche le donne riescano finalmente a scendere sulla pista di Rosa Khutor, Russia, dove in 5 giorni hanno messo gli sci solo per divertirsi fra i boschi in neve fresca. Annullato il superG (così Shiffrin ha matematicamente vinto la coppa del mondo) che avrebbe dovuto sostituire la discesa, ci riproveranno stamattina.
Ieri in Norvegia l'Italia ha festeggiato Paris, ma anche l'ultima gara di Werner Heel, in carriera 10 podi con tre vittorie e a quasi 37 anni la consapevolezza di non poter dare di più.Oggi: superG femminile Rosa Khutor (ore 8.30) e superG maschile Kvitfjell (ore 11). Diretta TV Raisport HD ed Eurosport.
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