Oggi al San Paolo, davanti a 45mila tifosi tutti di fede napoletana e al presidente azzurro Aurelio De Laurentiis e con 800 agenti a vigilare sulla gara a rischio, vanno in scena una sorta di primarie per definire l'avversaria scudetto della Juve dei record (come avviene da almeno cinque stagioni), ma di fatto anche un derby ormai decisivo per gli obiettivi ambiziosi delle due squadre affidate a due tecnici perfezionisti e amanti del bel gioco.
Il confronto tra Napoli e Roma è finito solo due volte per 0-0 negli ultimi 18 anni. E le truppe di Sarri e Spalletti sono squadre che giocano sempre con il piede sull'acceleratore, creando tante occasioni con una percentuale realizzativa superiore al 40 per cento (la Roma nei principali campionati europei è seconda per azioni da gol dietro il Real Madrid), e quando rallentano il ritmo rischiano anche contro rivali meno quotati. Guardando le cifre di questa stagione, infatti, a fronte di attacchi super (30 i gol segnati in totale, 14 i partenopei, 16 i giallorossi, i migliori del campionato finora), emergono difese un po' ballerine (sei i gol incassati dagli azzurri equamente divisi tra casa e trasferta, addirittura nove da Totti e compagni, ben 6 lontano dall'Olimpico). Segno che non sempre i meccanismi funzionano alla perfezione.
Il risveglio nel campionato dopo la sosta per le nazionali è stato brusco per il tecnico del Napoli che ha pagato pegno con l'infortunio di Milik, quello che nelle intenzioni della società e nei sogni dei tifosi doveva sostituire l'icona (e poi traditore) Gonzalo Higuain, che seguirà la sfida in tribuna. L'allenatore della Roma, a sua volta, ha un pessima tradizione nella gara successiva alla pausa di ottobre: mai un successo in 4 occasioni alla guida dei giallorossi. E a poche ore dalla partenza per la Campania ha dovuto rinunciare a Strootman e Bruno Peres.
Se la gara vivrà sulle folate degli esterni offensivi (dallo stakanovista Callejon maestro di movimenti all'Insigne ancora a caccia del primo gol stagionale in casa Napoli fino al Salah tutto dribbling e istinto), importanti saranno anche i duelli a centrocampo. E poi la sfida a distanza tra un centravanti ritrovato, lo Dzeko protagonista anche con la nazionale bosniaca, e uno diventato da partente in estate a elemento indispensabile, il Gabbiadini titolare con licenza di impressionare. Senza dimenticare che Sarri avrà a disposizione la soluzione del «falso nueve» - già cara a Spalletti in passato con Totti e ora con Perotti - grazie a Mertens.
«Il Napoli è la miglior squadra della serie A per il gioco espresso, per il modo di stare in campo a livello di equilibrio e su come mettere in pratica le cose provate in allenamento», così l'allenatore della Roma che dopo il 2-2 di Cagliari ha raccolto due ko di fila in trasferta. A Castelvolturno tira aria di pace tra il presidente De Laurentiis e il tecnico Sarri che ieri si sono seduti allo stesso tavolo in conferenza stampa (non accadeva da cinque mesi). Con l'allenatore arrabbiato per la presunta resa alla Juve: «Far passare così le mie parole dopo il ko con l'Atalanta mi ha fatto girare, ho sempre detto le stesse cose sui bianconeri, per me erano e restano i più forti di tutti, ma io non mi arrendo mai.
Dobbiamo reagire contro una squadra come la Roma veloce nelle ripartenze». «Datemi cento milioni di fatturato e vinco anch'io: le parole di Sarri sulla Juve andavano interpretate perchè il Napoli ha vinto solo due scudetti nella sua storia», così il patron per chiudere la polemica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.