Alcuni tifosi dell'Inter temono che l'indonesiano Thohir sia entrato nel calcio italiano per speculare, ma guardando la Premier league si rinfrancano perché la maggioranza è in mani straniere e l'indebitamento era alle stelle anche prima. La serie A è capeggiata dalla Roma dell'americano James Pallotta, sostituto di Thomas DiBenedetto, e da maggio al Catania c'è un vicepresidente argentino, l'agente Fifa Pablo Cosentino. Oltremanica, sui 20 club della Premier, solo 6 sono hanno vertici locali: Crystal Palace (con 4 soci), Everton (3, compreso l'ex attore Kenwright), West Bromwich (2); Newcastle (con il marchio di abbigliamento Ashley), Stoke City (scommesse) e Tottenham.
Metà degli altri 12 club ha proprietà americana, affascina il binomio alla guida del Liverpool, con un editore-finanziere e il cestista più forte al mondo, Lebron James (Miami). Due quartetti sono contrapposti sul piano religioso, hanno origine ebraica Lewis, l'oligarca Abramovich, gli americani Lerner e i Glazer, eppure non hanno problemi a scambiarsi giocatori con i musulmani: lo sceicco Mansour, Allam e Khan (pakistano) e il malese Tan (alla guida del Cardiff). L'attività più singolare è dei Liebherr, esecutori testamentari al vertice del Southampton di Osvaldo e dell'ex bolognese Ramirez. L'Arsenal ha la base più diversificata, con un imprenditore sportivo statunitense, un uzbeko e un iraniano.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.