L'Inter torna seconda, soprattutto torna a 6 punti dalla Juventus, lo stesso distacco che aveva il 21 giugno, dopo aver vinto il recupero contro la Sampdoria. E adesso sì che i rimpianti ritrovano cittadinanza in casa nerazzurra, pensando ai punti persi qua e là nell'ultimo mese. Il successo sulla Spal è netto (0-4), facile e meritato. Vale il controsorpasso all'Atalanta, il primo allungo sulla Lazio (+2) e il diritto di riaccendere il sogno, almeno fino a domenica sera, quando la banda Conte sarà di nuovo in trasferta, contro la Roma (e con Lukaku). Vincesse, darebbe un altro senso a Juventus-Lazio che si giocherà la sera dopo. Poi potrebbe essere bagarre fino al 2 agosto. O forse no, forse finisce tutto fra 3 giorni, ma aver riaperto (anche grazie alle colpe altrui) un libro già chiuso, resta un merito importante nel pesare la stagione dell'Inter. Anche il quarto posto, il peggiore dei piazzamenti oggi possibili, avrebbe un significato e una storia completamente differenti da quelli centrati da Spalletti nelle ultime 2 stagioni (col regalo di De Vrij del 2018 e il batticuore Empoli 2019, entrambi all'ultima giornata). La differenza in classifica con la Juventus oggi la fanno tutta e solo i 2 scontri diretti persi (che di fatto portano a 7 i punti di distacco). È giusto lavorarci. Curiosità che serve per valutare il gioco di Conte: finora l'Inter ha fatto più punti in trasferta che in casa (36 vs 35) pur giocando meno partite (16 vs 17). I numeri non sono vangelo, ma quasi sempre regalano verità: l'Inter ha bisogno di spazio, a San Siro è evidentemente meno semplice trovarne.
Risultato e partita in equilibrio per quasi un tempo, nonostante l'Inter acceleri subito per sbloccare il risultato e semplificarsi la serata. Brozovic dal limite colpisce l'esterno del palo su comodo scarico di Candreva (5'), a difesa avversaria completamente schierata. La squadra di Di Biagio si difende con ordine e senza affanno, molto compatta e capace a metà tempo di pareggiare i pali con un guizzo da centroarea di Petagna, che centra la traversa, con Handanovic battuto. Eriksen è tra i più attesi, ma anche tra i più anonimi: tutti gli angoli, qualche punizione, un po' di corsa per sfuggire alla marcatura stretta di Valdifiori, ma niente che possa entusiasmare Conte. Il gol di Candreva (37') scuote la partita, nella prima occasione in cui la Spal si fa trovare sfilacciata, col settore sinistro completamente sguarnito: il diagonale destro di Candreva, pescato bene da Sanchez, non lascia spazio al disperato tentativo di Letica. Prima dell'intervallo, polemiche e proteste della Spal per un intervento di Handanovic su Strefezza in area di rigore: un Var tanto lungo quanto pleonastico, conferma l'impressione dell'arbitro. La ripresa non ha storia. Di Biagio non ha armi. Conte dilaga.
Prima Biraghi, gran destro con la complicità di Letica (8' st), poi Sanchez innescato proprio da Biraghi (15' st) chiudono il discorso in una manciata di minuti. Gagliardini chiude invece il tabellino spingendo in porta il pallone di Young, tutto solo a 2 metri dalla porta (28' st).
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