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Pecco, l'ultimo miracolo per fare il bis mondiale è il podio senza gambe

Bagnaia terzo a Misano dietro a Martin e Bezzecchi: "Ho guidato spingendo solamente con le braccia"

Pecco, l'ultimo miracolo per fare il bis mondiale è il podio senza gambe

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Pecco, l'ultimo miracolo per fare il bis mondiale è il podio senza gambe

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«È un miracolo essere sul podio. Dopo quello che è successo a Barcellona», confessa commosso l'Ingegner Gigi Dall'Igna. Su un podio tutto Ducati, sul primo gradino festeggia Jorge Martin che dopo aver vinto la Sprint al sabato si è ripetuto vincendo anche la gara alla domenica. Completano il podio due piloti acciaccati ma felicissimi: Marco Bezzecchi e un eroico Pecco Bagnaia.

«A quest'ora una settimana fa eravamo con il fiato sospeso mentre Bagnaia era in ospedale. Sia Pecco che Marco hanno sofferto molto, ma hanno stretto i denti. Sono stati bravissimi. Quanto a Martin, Jorge ha fatto un fine settimana strepitoso. Imbattibile al sabato, nella gara lunga ha dominato. Penso che sarebbe stato comunque difficile batterlo, ma dobbiamo anche dire che era l'unico pilota in forma sul podio», analizza Dall'Igna.

Con la doppietta, lo spagnolo conferma il suo grande talento e riapre la corsa al titolo portandosi a -36 punti dal leader del Mondiale, che ha fatto di tutto per limitare i danni, chiudendo tutte le porte ad un insidioso Dani Pedrosa, che sul prototipo KTM versione 2024 ha chiuso quarto.

Ma il campionato è ancora lungo e la domenica di Misano regala il ritratto di un ragazzo diventato uomo, forgiato dall'oro del titolo iridato, ma anche dal dolore.

«Sono orgoglioso delle persone che mi hanno aiutato», dichiara il ducatista pallido per la sofferenza. «Una settimana fa era inimmaginabile pensare di poter essere sul podio. È stata una gara veramente difficile. Avrei voluto mettermi subito davanti a tutti, ma al via Jorge ha sfruttato la pole. Sin dall'inizio è stato chiaro che ne aveva di più. Fortunatamente recuperavo nel curvone e questo mi ha permesso di restare comunque agganciato al gruppo di testa. Non potendo usare le gambe ho fatto forza sulle braccia. Non mi sono mai potuto rilassare un attimo perché dietro sentivo Dani Pedrosa. Dopo metà gara ero distrutto. Sono stato spinto dai tifosi, volevo fare una bella gara per loro e per me». Guardando indietro, confessa il mantra che lo ha motivato, chilometro dopo chilometro per 23 lunghissimi giri: Non mollare mai!!.

È stata dura anche per l'altro guerriero italiano, Marco Bezzecchi, sul podio con la mano fasciata. «È stata durissima, questo podio me lo sono proprio meritato», confessa il pilota della VR46, festeggiato anche da Valentino Rossi, a Misano per dare animo ai suoi ragazzi. «L'adrenalina della gara all'inizio mi ha fatto sentire meglio rispetto al sabato, ma sapevo che dopo qualche giro il dolore sarebbe arrivato. Ero preparato e questo mi ha aiutato a restare concentrato. Ho fatto un po' di elastico perché non riuscivo a spingere come avrei voluto. Avrei voluto regalare una vittoria ai tifosi ma non ce l'ho fatta, mi dispiace».

La prima delle Aprilia è la numero 12 di Maverick Vinales, in costante crescita. Settimo Marc Marquez che oggi in occasione dei test proverà la Honda versione 2024.

Lo spagnolo è cauto, mentre il team principal della Casa Alata preannuncia che in Honda si sta pensando a cambiamenti radicali.

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