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Penev-Petrov dal dramma alla panchina

Insieme in panchina come nelle storie di vita che ti portano nella loro tragicità ad un passo dalla morte. Lyuboslav Penev e Stylian Petrov, allenatore e assistente della nazionale bulgara, sono due miracolati. Guideranno la squadra alla Favorita contro gli azzurri, tentando di alimentare residue speranze iridate. Nel loro intimo però sono coscienti di far parte ancora di questa vita per una congiunzione astrale favorevole. Penev, 47 anni, è stato un centravanti con un fiuto del gol piuttosto ragguardevole. Ha dispensato emozioni con le maglie di Cska Sofia, Valencia e Atletico Madrid, fino a quando un cancro ai testicoli l'ha costretto ad ammainare bandiera. «E' stata una lotta che all'inizio mi sembrava impari. La chemioterapia mi svuotava, vedevo la vita scivolare via, ma non mi sono arreso». Petrov, 34enne, nel marzo del 2012 ha dovuto abbandonare l'attività agonistica mentre deliziava le platee dell'Aston Villa. «E' accaduto tutto in un attimo. Giocavo e non vedevo l'ora che la partita finisse. Mi sentivo stremato». Gli esami purtroppo confermarono i presentimenti peggiori: leucemia. «Che cosa ho fatto dopo il responso? Mi sono aggrappato alla famiglia. Il desiderio di continuare ad allevare i miei figli si è tramutato in uno stimolo prezioso e forse ha contribuito nel buon esito del trapianto di midollo».
Petrov è uscito dal tunnel da poche settimane. Di tornare a giocare neppure se ne parla, ma il contatto con il pallone è qualcosa di indissolubile. Penev l'ha voluto al suo fianco, se non altro per le 106 presenze in nazionale e l'indiscutibile esperienza acquisita.

E Anche l'Aston Villa, dopo le qualificazioni mondiali; l'ha invitato a far coppia con l'ex barese Gordon Cowans sulla panchina delle giovanili.

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