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Il peso delle farfalle finisce sul tavolo del governo

Spuntano altri casi dopo la denuncia choc delle ex nazionali Corradini e Basta. Esposti in Procura. Oggi vertice tra il ministro dello Sport Abodi, Malagò (Coni) e Tecchi (Federginnastica)

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Il giorno della verità o il vaso di pandora che si apre? È previsto per oggi un vertice fra il neo ministro dello Sport, Andrea Abodi, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello della Federginnastica, Gherardo Tecchi («noi siamo con le atlete», le parole di quest'ultimo). Il ministero si è mosso subito dopo il doppio j'accuse formulato da Nina Corradini (nella foto) e Anna Basta, due ex Farfalle della nazionale di Ritmica che, smessi i panni di atleta, raccolgono i cocci di una gioventù avvelenata da vessazioni sempre più insostenibili, una volta approdate al centro federale di Desio.

Le due ragazze hanno parlato senza né sporgere denunce né fare nomi, indicando sempre in una delle allenatrici la ragione di un malessere che avrebbe portato Anna, classe 2001, a tentare il suicidio, due volte in 4 anni, e ritirarsi, ad un anno dai Giochi, dopo 3 medaglie mondiali. Nina invece, classe 2003, ha resistito 2 anni e mollato ad un mese dalle scorse Olimpiadi: rimasta fra le seconde linee di riserva non convocate a Tokyo 2021, ha preso un treno in un giorno che non stenta a definire «liberatorio». Per entrambe la forza del silenzio si era esaurita. Anche la madre di una «farfallina» 13enne ha denunciato su ChangeTheGame, «le umiliazioni e le mortificazioni, anche pubbliche» subite dalla figlia. In Procura a Brescia, invece, si sono recati i familiari di altre due ginnaste teenager, che hanno militato in società giovanili locali. Nel loro caso, nei due esposti, si parla genericamente di maltrattamenti psicologici, sempre senza nominare coach o dirigenti.

L'onda lunga delle accuse travolge così sia il massimo settore sia le categorie inferiori, spalancando due voragini differenti: a livello giovanile, le ragazze restano in famiglia a vivere, mentre per quanto riguarda le Farfalle della nazionale c'è da considerare la delicata situazione di atlete minorenni che vengono affidate, quasi fosse un tutore, alla federazione. Le atlete vivono in raduno permanente, tra la palestra di Desio e un hotel di Cesano Maderno: sono seguite da uno staff di professionisti che non avrebbe però, nella migliore delle ipotesi, colto il loro disagio. Alle Farfalle, oltre alla capo allenatrice, da oltre 20 anni alla regia dei successi del team, si affiancano ciclicamente delle ex atlete che seguono così il cursus per diventare istruttrici a loro volta. Ed è qui, nel cerchio più o meno magico e simbiotico dello staff, che potrebbe annidarsi il vulnus di una maggiore o minore empatia proprio fra le giovani atlete e chi ha vissuto nel medesimo rigore fino a poco prima.

Ogni commento o rimbrotto ha un peso specifico molto maggiore a seconda dell'età e del carattere di ragazze così giovani.

La stessa Federginnastica, ribadendo di «non tollerare abusi», ha aperto un'inchiesta interna e affidato allo Safeguarding officer, nuovo organo indipendente di controllo creato del Cio lo scorso anno, la ricerca di eventuali illeciti.

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