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Del Piero in Australia, uno schiaffo al tifo nostalgico

Alex ha scelto da uomo business ed ha dimenticato i tifosi che lo hanno sostenuto anche nei momenti difficili alla Juve. Quel tipo di tifoso lo voleva rivedere nel calcio europeo, nel pallone che conta, per dimostrare la Juve ha avuto fretta

Del Piero in Australia, uno schiaffo al tifo nostalgico

Una scelta turistisco-esistenziale, in qual altro modo si potrebbe definire la scelta di Alex Del Piero? Se ne va in Australia onorato e riverito da tutti: quelli che lascia e quelli che raggiungerà dall’altra parte del mondo. Ma sicuri che non abbia deluso qualcuno? Per esempio i vecchi tifosi suoi?

Dice Claudio Pasqualin, il primo procuratore di Del Piero, guida sicura per tanti giocatori: «Andare in Australia è una decisione fantastica, come fantastiche sono state le parabole alla Del Piero. Ale non si smentisce: alla vigilia del 2000, quando era mio assistito, firmò quello che fu definitivo il contratto calcistico del Millennio. Ora va agli antipodi, nel Nuovo Continente, troppo banale per lui le Americhe e l’Africa, mentre in Antartide non si gioca. L’Australia con lui scoprirà che cos’è il calcio e noi tra un paio d’anni ci ritroveremo con una grande dirigente calcistico, con alle spalle un’esperienza da giocatore unica al mondo».

Descrizione perfetta, come potrebbe esserlo la profezia, ma chi amava il calcio, i tifosi che hanno amato Del Piero, per il quale si sono battuti contro i giochetti sottili della Juve, bene quei tifosi avrebbero voluto rivederlo nel calcio vero, pallone europeo vicino a noi, il calcio nel quale dire: guardate Del Piero e diteci se non era meglio lui di un Bendtner qualsiasi, scovato fra le riserve dell’Arsenal? Del Piero ha tolto il gusto della rivincita a questi tifosi. Normale che pensi a se stesso e alla propria famiglia, ma a questi “alleati“ Alex deve (doveva) qualcosa. Molto più di quanto debba agli attuali dirigenti juventini e al suo allenatore: a loro dovrà continuamente dire grazie, agli altri lo ha già detto abbastanza, sarebbe stupefacente (e preoccupante) se continuasse.

Ecco, questa scelta potrebbe avere il senso di una fuga dalla realtà e dalla sfida. Raul ha salutato il Real Madrid ed è andato allo Schalke 04 a raccogliere spiccioli di danaro, spiccioli di gloria e qualche gol importante. Ha vinto la sua sfida. Alex poteva provarsi con il Liverpool dove non gli avrebbero garantito un posto, ma poteva garantirselo lui con classe e reti. D’accordo, il Sion non gioca le coppe europee ma poteva portarcelo lui con l’aiuto di Gattuso.
Non vogliamo pensare che Alex abbia pensato solo ad una questione di soldi e magari alla bellezza del posto(Sidney batte facilmente tutte le altre città proposte e non solo). Meglio credere che abbia serie intenzioni calcistiche. Peccato soprattutto per quei tifosi che volevano godersi una rivincita. Nessuno contro la Juve, ma qualcuno (vista la vendita della maglia numero dieci sono tanti) per Del Piero. Forse Alex è fuggito dall’ultimo sogno.

Stavolta ha deciso l’uomo d’affari, non il calciatore.

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