L'orgoglio patriottico di Stefano Pioli e del Milan è un tratto di vernice rossonera sul recente passato. «Zero rimpianti per Donnarumma e Calhanoglu: è stata una loro scelta, io sarò sempre legato ai miei calciatori ma è sbagliato guardarsi indietro. Noi vogliamo giocatori di qualità, che vogliono il Milan e che stiano bene al Milan»: in poche righe c'è tutta la cronaca e la spiegazione per i due dolorosi addii. Così per il ruolo di capitano, affidato nell'ultimo tratto di stagione al portiere della Nazionale. «Il capitano sarà Romagnoli, per il vice abbiamo tantissimi candidati: sarà più importante il senso di appartenenza» l'altro annuncio di Pioli che ieri ha ricominciato con il Milan dal secondo posto del 23 maggio e con la partecipazione alla Champions dopo 7 anni di dolorosa assenza. Gli obiettivi sono già fissati e non saranno facili da centrare, proprio come nell'agosto scorso. «Siamo stati la sorpresa dell'ultimo campionato, vogliamo ripeterci. A battagliare saremo sempre in 7 sorelle per i primi quattro posti» il pronostico scontato.
Per migliorare il Milan di ieri ci sarà bisogno di una sola dote: la qualità. «Non sono ancorato agli schemi, adotteremo un sistema fluido, capace anche di cambiare partita dopo partita. Ma per farlo bisognerà perfezionare la rosa che non è ancora stata completata, c'è tempo per la fine del mercato» la sua convinzione. Partendo dal rinnovo di Kessiè («l'ho sentito, per me e per il club, è importantissimo»), riabbracciando Ibra («gli ho parlato tutti i giorni, l'ho trovato motivatissimo»), abbracciando a distanza Kjaer («molti si sono meravigliati della sua azione durante il malore di Eriksen, noi no perché conosciamo l'uomo oltre che il calciatore»), Giroud in arrivo come vice Ibra, Calabria appena rinnovato come Tonali riscattato e l'enigma Leao atteso a una maturazione definitiva. «Devono avere il fuoco dentro perché nessuno dei giovani ha ancora raggiunto il massimo del proprio potenziale» è il pistolotto riservato al portoghese che ha molto promesso e poco mantenuto.
Nel frattempo sono arrivati Tomori («grande sforzo del club per riscattarlo») e il portiere Maignan («ottimo ragazzo, ottimo portiere, arriverà carico»). Poi c'è la Champions da preparare bene (perciò sarà un raduno extra large di 45 giorni), evitando il numero industriale degli infortuni del passato, sperando di superare il girone iniziale. «È il nostro obiettivo centrale» la garanzia firmata da Stefano Pioli dietro il quale ce ne sono almeno altri due.
«Migliorare risultati e prestazioni» che non è impegno di poco conto perché vorrebbe dire, ancora una volta, andare oltre ogni previsione come è accaduto puntualmente la scorsa estate. Chi avrebbe scommesso sul Milan secondo davanti all'Atalanta e alla Juve? «Quella gioia ce la siamo goduta pochi giorni, adesso dobbiamo riaccendere il fuoco che avevamo dentro» chiude Pioli.
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