Higuain regala al Napoli il podio di mezza stagione

Argentino super, Lazio stesa in casa, partenopei al terzo posto e Gonzalo mostra la maglia di Insigne infortunato: "Gol per te"

Higuain regala al Napoli il podio di mezza stagione

Roma - Stavolta la truppa di Benitez non regala spettacolo e qualità, ma mostra solo grinta e concentrazione. Oltre ovviamente al timbro del Pipita d'Oro Higuain, che quando vede la Lazio colpisce: sette gol in 4 sfide contro i biancocelesti dal suo sbarco in Italia un anno e mezzo fa. Basta il suo tiro potente e preciso dopo 18 minuti, sul quale Radu e Berisha collaborano da attori protagonisti (esitazione fatale per il difensore, mancata copertura sul proprio palo per il portiere), a far mettere la freccia per il sorpasso in classifica e regalare il terzo posto agli azzurri.

Senza mezza squadra, senza mezzo pubblico (curva Nord riservata ai soli abbonati con tessera del tifoso e molti supporter biancocelesti in polemica con Lotito costretti ad acquistare il biglietto nella Sud, fortino dei tifosi romanisti) e senza nuovi acquisti, la Lazio conferma la tradizione negativa del lunch match. La traversa ferma Parolo, Cavanda fallisce un gol clamoroso davanti a Rafael ma nella ripresa - quando Pioli gioca tutte le carte dell'attacco (alla fine avrà in campo 4 punte) e fa persino debuttare in campionato il giovane Cataldi - di occasioni da gol non se ne vedono. Anche perché la squadra in campo, che pure stradomina nel possesso palla (64 per cento) sembra meno equilibrata e di conseguenza meno pericolosa. In sintesi Napoli chirurgico e spietato, Lazio prima sciupona e poi evanescente.

Decimo centro per Gonzalo Higuain (già uno in più del girone di andata del campionato scorso, il primo con i partenopei, e addirittura tre in più rispetto alle 19 partite iniziali dell'ultima Liga giocata con il Real nel 2012-13) con tanto di dedica, mostrando la maglia numero 24 di Insigne dopo la rete: «Lorenzo prima di venire a Roma mi aveva detto che se facevo gol era per lui e così è stato. Volevamo vincere e abbiamo centrato il terzo posto. Il mio futuro? Sono felice a Napoli e ho il contratto, tutto qui». Lazio k.o. in casa per la prima volta dal 22 novembre (sconfitta contro la Juventus, gara nella quale aveva incassato gli ultimi gol davanti ai propri tifosi).

Ma nella pancia dell'Olimpico tiene banco anche l'arbitraggio di Rizzoli, anche alla luce delle parole della vigilia di Benitez, che ieri ha fatto debuttare il neoacquisto Strinic. «Arbitri e Juve? Basta cercare sul web per trovare le lamentele passate...», la versione 2.0 del tecnico spagnolo. Nel mirino del tranquillo pomeriggio romano un episodio, il doppio tocco di mano in area di Albiol e Maggio sulla verticalizzazione di Keita agli albori della ripresa, sul quale la moviola dà ragione all'arbitro bolognese che decide per l'involontarietà. «Non sto a dire che fosse rigore o meno, ma dispiace. C'è sempre il dubbio che a forza di lamentarsi, qualcosa in più si ottiene ed è una mentalità sbagliatissima, il dubbio c'è e questo non va bene», l'attacco garbato di Pioli.

«Quello che ho detto è quello che tanti hanno visto e forse qualcuno non vede», la precisazione del tecnico di Madrid sulle sue dichiarazioni di sabato. Il suo Napoli, pur con nove punti in meno rispetto al precedente campionato, chiude di nuovo l'andata al 3° posto. La Lazio (+7), pur con tanti rimpianti, resta comunque in scia per il podio del torneo.

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