Pirlo cerca l'equilibrio per non perdere il sorriso di Cristiano

CR7 esalta il nuovo corso: a Roma ha anche aiutato la difesa. Lavori in corso per il tecnico

Pirlo cerca l'equilibrio per non perdere il sorriso di Cristiano

Il passato da fuoriclasse aiuta. Così come il modo di fare e di porsi nei confronti della squadra e di chi in alcuni casi è stato anche compagno di spogliatoio. La credibilità acquisita in tanti anni di carriera aiuta, insomma: poi, certo, sedersi in panchina è un altro lavoro. E, al di là dei peana (esagerati) che ne hanno accompagnato l'esordio contro la Samp, contro la Roma Andrea Pirlo ha sperimentato sulla propria pelle quanto sia complicato fare l'allenatore: ai punti i giallorossi avrebbero nettamente vinto e Fonseca tecnico che alla vigilia del match era vicinissimo all'esonero avrebbe fatto altrettanto.

Siccome però Pirlo è Pirlo e lo spogliatoio è tutto dalla sua parte, quanto andato in scena domenica sera è stato archiviato come momento di crescita. «Non abbiamo fatto amichevoli precampionato ha ricordato lui -. Queste prime partite ci servono anche per capire come utilizzare certi giocatori e come affrontare determinate situazioni». Può funzionare, certo che sì. Ma il rischio di andare incontro a qualche cattiva figura esiste: non fosse stato per gli errori sotto porta di Dzeko e Mkhitaryan, la Juve sarebbe tornata a Torino con zero punti e le pive nel sacco. «Siamo all'inizio di tutto e abbiamo un allenatore nuovo ha detto Ronaldo -. Ma vedo la squadra attiva, molto meglio dell'anno scorso. Siamo più contenti e lavoriamo sorridendo: questo è importante». Sarri non ringrazierà, ma tant'è. E il portoghese ha comunque dimostrato in campo quanto gli piaccia questa Juve, inseguendo gli avversari nel finale come un mediano qualsiasi. Rincorse tipo quelle che esaltavano il popolo bianconero quando a metterle in scena era Mandzukic, ecco: fino a due giorni fa, si contavano sulle dita di una mano i ripiegamenti difensivi fatti da CR7 con la giusta cattiveria agonistica e non tanto per farli.

Adesso, appunto, persino il nobile Cristiano si è messo in testa di dare (ogni tanto) una mano in fase di non possesso: verrà utile, certo che sì. A patto che poi la squadra tenga il campo con maggiore equilibrio rispetto a domenica, quando per esempio i due mediani (Rabiot e McKennie) erano troppo soli in mezzo al campo venendo presi d'infilata dai palleggiatori giallorossi ed esponendo così anche la linea difensiva a potenziali figuracce. Per di più, non essendo Chiellini quello dei bei tempi, non si può nemmeno confidare troppo in certi suoi recuperi: aspettando De Ligt (e magari Demiral, la cui vigoria fisica verrà presto utile), bisognerà fare di necessità virtù provando a rimanere corti e compatti. Tradotto: allenarsi con il sorriso va bene ma, se il post partita dovesse poi regalare bronci in serie, il credito accumulato da giocatore finirebbe presto.

Nel frattempo i tifosi si godono Ronaldo, arrivato a 450 gol nei top-5

campionati europei nonché, con le 55 reti realizzate fin qui in serie A in poco più di due anni, il giocatore che ha segnato di più in campionato dal momento del suo arrivo in Italia: c'è chi ha fatto peggio, mettiamola così.

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