C'era bisogno dell'algida Milano e del prato di San Siro per rivedere all'opera la migliore Italia del dopo Polonia 2012. C'era bisogno di Milano e San Siro per veder salire alla ribalta Mario Balotelli e potergli dedicare una serata di calcio sano ed efficace, senza doversi disperdere dietro le curve insidiose di qualche uscita fuori ordinanza. Così Cesare Prandelli e la federcalcio possono andare incontro a un Natale allegro e spensierato per quel che riguarda il girone di qualificazione mondiale. I 10 punti in classifica, corrispondono, per il momento, al voto in pagella raccolto dopo quattro sfide (1 pareggio, a Sofia, e 3 successi): non ci sono zone grigie, solo qualche cicchetto (Osvaldo) da fare a porte chiuse e un nodo da sciogliere (Cassano) nei prossimi mesi. «Ho poco tempo a disposizione, ne avessi di più proverei i giovani per il rinnovamento. Però anche così la mia Italia vuole sempre migliorare» è il bilancio essenziale apparecchiato da Prandelli per l'occasione che non tiene conto dei prossimi impegni, due amichevoli di lusso, contro Francia (a metà novembre) ed Olanda (a febbraio 2013) in preparazione del ritorno a viaggiare verso Rio 2014. Forse è l'occasione propizia per lasciare a casa qualche senatore del gruppo (Pirlo, ad esempio) e cominciare a sperimentare un giovanotto del quale parlano benissimo a Parigi (Verratti) e non solo. Per non trascurare Destro, ragazzo inserito a buon diritto nell'elenco dei papabili e rimasto fuori dal coro di San Siro contro la Danimarca solo a causa dell'espulsione di Osvaldo e della mirabile esibizione di SuperMario.
La spina dorsale della Nazionale è definita ed è la stessa di Cracovia: parte da Buffon, per passare attraverso Barzagli, quindi affidarsi al talento balistico di Pirlo e concludere la corsa con gli scatti e le invenzioni di Balotelli. «Non mi piace parlare di scommessa per Mario Balotelli ma è arrivato il momento che tutti si aspettavano: lui vuole prendersi le sue responsabilità. Spesso viviamo di immagine per sentito dire. E invece le persone sono meglio di quel che sembra da fuori. Di Mario dico che lui deve essere in campo quello che abbiamo visto a Milano» la promozione a pieno titolo del Ct nei confronti dell'eterno discusso. Già, per una sera, invece di censurare atteggiamento e carenze, qualche colpo di testa, eccolo ricevere, dallo stadio prima e poi dalla critica, una cospicua dose di lodi e aggettivi roboanti. Non è stato facile per Balotelli tornare a cavallo del destriero azzurro. A settembre persino Prandelli si era spazientito per la scelta di Supermario di farsi operare agli occhi trascurando le prime due sfide del club Italia (Bulgaria e Malta). A ottobre la riconciliazione tra i due e la riparazione. Perchè la bronchitella l'ha fatto fuori in Armenia ma non gli ha impedito di prendere di petto la Danimarca e sbatterla contro il muro. Con un Balotelli così, azionato dal geniale piedino di Pirlo, l'Italia può davvero arrivare ovunque. E non temere le reazioni del ragazzone finito a Manchester. I danesi hanno provato a provocarlo, a picchiarlo e lui niente: appena un gesto di stizza e poi a meditare il colpaccio proprio mentre Osvaldo ha lasciato i suoi in dieci.
Niente da dire sul centrocampo azzurro, un mix perfetto di Juve, Roma e Milan: che Iddio lo conservi a lungo in salute. Niente da aggiungere sull'attacco; Mario può cambiare partner senza risentire assolutamente nel rendimento. Che sia Osvaldo, oppure Destro. É da rivedere Giovinco che a livello internazionale convince sempre meno. Si può dare di più in difesa dove, portieri a parte, Barzagli è la garanzia assoluta ma ha una bella età e forse c'è bisogno di una garanzia nella successione.
Ranocchia è stato riabilitato da Stramaccioni, Francia e Olanda possono diventare un banco di prova. Se Cassano vuole sapere perchè non viene convocato non deve far altro che rileggersi la collezione dei giornali durante l'europeo. Troverà qualche traccia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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