Pjanic piede d'oro e mano sciagurata: delizia la Signora poi la mette in croce

Dopo 22 punizioni fallite da Cr7, tira lui, infila il capolavoro e si prende la rivincita. Ma la punizione c'è anche per lui: si fa cacciare a inizio ripresa

Pjanic piede d'oro e mano sciagurata: delizia la Signora poi la mette in croce

MaraMira ci sono modi e modi per essere grandi, ma questo mancava nell'album del protagonismo. Prima stendi il San Paolo, il cuore degli avversari, perfino Io e SuperIo di Cristiano Ronaldo. Eppoi ti perdi dietro quel colpetto furbetto, un po' stupidotto della tua manina che non sa essere fatata come il piede. Stavolta pareva proprio serata di gala per Pjanic che fa di nome Miralem, ma stavolta si leggeva MaraMira vista la bellezza del suo calcio- ricordo: ritorno al gol su punizione che mancava da tutta la stagione, il trono da re recuperato a furor di gol e con la condiscendenza sospetta (contento?) di Ronaldo. «Finalmente!» Avranno detto in tanti.

Poteva essere la serata perfetta. Cosa chiedere di più? Due cartellini gialli improvvidi e da fesso: un fallo su Callejon per il primo e ci sta. Ma il secondo, appena iniziata la ripresa, per quel riflesso inconsulto come fossi un bambino che vuol rubare il cioccolatino. Suvvia, che celebrazione macchiata e un po' smacchiata. Meglio ricordare tutto quanto valga il bello della notte. Cr7 che non ti dice: «Fatti più in là» davanti ad un pallone che chiede un calcio di punizione. Si chiama punizione, appunto. E Ronaldo punisce in tutti i modi, tranne in questo: ne ha provate 22 senza prenderci. E stavolta ha usato altro mezzo per dirgli: «Prova tu». Io, avrà sussurrato nella testa sua, ti ho fatto fuori il portiere titolare. Eppoi anche Milik, ma nel caso specifico quello è solo un dettaglio: conterà nel resto della partita.

Miralem cosa avrà pensato? Chi trova un amico (Cr7) trova un tesoro: meglio sfruttare l'occasione. E perché non togliersi un'altra soddisfazione. Quello, Mara(dona), lo senti. Qualunque grande giocatore dal piede d'oro nelle punizioni sente quell'influsso. Ovvero: il fantasmino sorridente di Diego che imperversa come un satanello sul tappeto verde e, ogni volta, ti fa sentire quanto potevano i suoi piedi e il suo genio. E che dire di quella maglia numero 10, anzi di quel fantastico numero. Come provare a farlo rivivere? Ci doveva pensare Insigne, ma il piede andava ad acqua: vedi il rigore. Per non parlare di Dybala, l'altro figlio del numero magico: seduto in panchina con sorriso di ordinanza. E, allora, Pjanic, 5 sulla maglia (che poi è la metà dei 10, in tutti i sensi di quel 10) si è detto: ora o, forse (l'anno prossimo dove sarà?) mai più con la maglia della Juve. A Napoli aveva già provato l'effetto gol con la Roma, non con la maglia bianconera.

Ed allora il piede ha intonato la prova d'orchestra, un tiro a girare pronto a passare poco sopra la testa di Zielinski e a sfruttare l'appiattirsi verso terra di Chiellini.

Veni, vidi, gol: non a caso 5 delle ultime 11 reti di Miralem sono arrivate su punizione. E questa era la quarta punizione che gli è stato concesso di tirare nella stagione. Perfetto, se non avesse deciso di usare anche le mani. Oltre al piede d'oro: l'oro rosso non paga. Si paga.

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