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Plusvalenze, chiesti 12 mesi di inibizione per Agnelli e 11 per De Laurentiis

Sono 61 i dirigenti e 11 i club coinvolti nel processo tenutosi presso il Tribunale della Figc e riguardante alcuni trasferimenti di calciatori ritenuti irregolari

Plusvalenze, chiesti 12 mesi di inibizione per Agnelli e 11 per De Laurentiis

Bufera nel mondo del calcio. Chiesti 12 mesi di inibizione per Andrea Agnelli, 16 mesi e 10 giorni per Fabio Paratici, 6 mesi e 20 giorni per Federico Cherubini, 8 mesi per Maurizio Arrivabene e Pavel Nedved. Se la Juventus potrà cavarsela con una semplice multa da 800mila euro, potrebbe non accadere lo stesso per i suoi massimi rappresentanti.

Sono queste le richieste presentate dalla procura federale della Figc, guidata da Giuseppe Chiné in occasione del processo sportivo sulle plusvalenze. Il dibattimento, tenutosi nella mattinata odierna, presso il Tribunale federale nazionale della Figc, non coinvolge solo il sodalizio bianconero. Sono ben 61 i dirigenti sportivi italiani tirati in ballo.

L’inchiesta era partita dopo la segnalazione della Covisoc, l’organismo che si occupa di controllare appunto le società di calcio. In discussione alcuni scambi di calciatori, avvenuti probabilmente senza transazioni di danaro. Diverse anomalie farebbero pensare che avessero come solo scopo solo quello di contabilizzare ricavi superiori a quelli effettivi, in modo da migliorare così il cosiddetto patrimonio netto dei singoli club.

Tra i nomi illustri del maxiprocesso spicca quello del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, la cui richiesta di pena è di 11 mesi e 5 giorni. Secondo l’accusa sarebbero stati commessi illeciti durante l’operazione che ha portato nel capoluogo partenopeo il bomber Victor Osimhen. Coinvolta anche la famiglia del patron degli azzurri, tra cui la moglie, i figli Edoardo e Valentina, per i quali sono stati chiesti 6 mesi e 10 giorni di inibizione. Il club, invece, dovrà pagare una sanzione da 392mila euro.

Nel processo, comunque, sono coinvolti ben 11 club: 5 della massima serie (Juventus, Napoli, Sampdoria, Empoli e Genoa), 2 di serie B (Parma e Pisa), più Pro Vercelli, Pescara e i non affiliati Chievo e Pescara. In serie A, quindi oltre ai noti Agnelli e De Laurentiis, saranno costretti a difendersi anche il patron dei blucerchiati Massimo Ferrero, quello del grifone Preziosi e dell’Empoli Corsi.

Più lievi, invece, le pena per le squadre di B. Saltate, come previste inizialmente le ipotesi di una possibile esclusione dal campionato, di una retrocessione e dei punti di penalizzazione. Considerato dal tribunale il cambio delle società un’attenuante. Il Parma dovrà, quindi, pagare solo una multa di 338mila euro, mentre il Pisa di 90mila. Per quest’ultima squadra, però, potrebbe esserci qualche inibizione per i suoi dirigenti.

Il verdetto del processo dovrebbe arrivare nella giornata di venerdì.

Proseguono, intanto, le sedute come previsto dal calendario, in attesa di un verdetto che comunque non passerà inosservato sia dentro che fuori il mondo del calcio.

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