Dodici mesi di inibizione per il presidente della Juventus Andrea Agnelli, 16 mesi e 10 giorni per l'ex ds bianconero (ora al Tottenham) Fabio Paratici, 11 mesi e 5 giorni per il collega del Napoli Aurelio De Laurentiis. Sono alcune delle pesanti richieste del procuratore Figc Giuseppe Chinè, arrivate nella prima udienza del processo sportivo sulle plusvalenze fittizie che riguardano 11 club (5 di A) e 61 dirigenti.
L'accusa alle società è di aver dato ad alcuni giocatori valori eccedenti a quelli consentiti e nella sua requisitoria Chinè ha appunto richiesto maxi multe (dagli 800mila al club bianconero ai 329mila di quello partenopeo) e lunghe inibizioni. Colpito in particolare Paratici, firmatario di 32 contratti con valutazioni giudicate gonfiate, oltre ovviamente ad Andrea Agnelli. Ma anche per gli altri nove dirigenti juventini le richieste sono pesanti (8 mesi per Nedved, Arrivabene e gran parte del vecchio Cda bianconero). Per quanto riguarda il Napoli, oltre ad Aurelio De Laurentiis, chiesti 6 mesi e 10 per la moglie Jacqueline, il figlio Edoardo e la figlia Valentina, 9 mesi e 15 giorni per Andrea Chiavelli. Per Genoa, Samp ed Empoli richiesti rispettivamente 320, 195 e 42 mila euro di multa alle società e le inibizioni di sei mesi e 10 giorni per l'ex presidente Enrico Preziosi, di un anno per l'ex patron blucerchiato Massimo Ferrero e di 11 mesi e 15 giorni per Fabrizio Corsi.
Il Pisa e il Parma, che rischiavano una penalizzazione afflittiva (con un danno di classifica in questa o nella prossima stagione), tirano invece un sospiro di sollievo. Chinè ha chiesto infatti solo due ammende: di 338mila per il club emiliano e di 90mila per quello toscano (più inibizioni ai dirigenti, la più pesante all'ex amministratore delegato del Parma Luca Carra, 14 mesi e 5 giorni). Secondo l'accusa l'aver gonfiato il valore delle plusvalenze sarebbe stato infatti determinante per l'iscrizione al campionato. Ma il procuratore federale ha considerato il cambio delle proprietà dei club come un'attenuante, da qui la richiesta solo di ammende e inibizioni. Il campionato di serie B, che sta per volgere al termine, non dovrebbe dunque subire degli «smottamenti» di classifica. Per quanto riguarda le altre società coinvolte, chiesta un'ammenda da 125 mila euro al Pescara (12 mesi e 20 giorni a Sebastiani), 23 mila alla Pro Vercelli, 8 mila al Novara e 3 mila al Chievo (10 mesi e 5 giorni a Campedelli), le 2 società fallite.
Sarà un processo record: dopo le udienze dedicate alle difese in programma domani (con Juventus, Genoa, Napoli e Sampdoria) e venerdì, le sentenze di primo grado potrebbero arrivare già nella serata del 15 o al massimo subito dopo Pasqua.
I tempi sono particolarmente veloci, anche grazie al nuovo Codice di giustizia sportiva varato dalla Federcalcio: dopo il primo grado, la sentenza della Corte sportiva d'appello è attesa già per metà maggio o comunque prima della fine della stagione agonistica (la A si conclude il 22, la B chiuderà con la finale playoff il 29), per poi attendere l'ultimo grado sportivo davanti al Collegio di garanzia presso il Coni.
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