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Politano, Icardi e il "cicchetto" subito da Perisic

Politano, Icardi e il "cicchetto" subito da Perisic

N o, non c'entra tanto l'orgogliosa risposta dell'Inter di ieri sera alla partenza lampo della Fiorentina. Mai accaduto che la squadra di Spalletti fosse capace di ribaltare il risultato, salvo poi complicarsi di nuovo la vita. Sfumato all'ultimo minuto il quinto successo consecutivo, che sarebbe stato il quarto senza Icardi, ma resta la risposta collettiva. Tra tutti i colpi di scena, conta però quel che è accaduto dopo il gol di Politano e che apre uno squarcio inquietante sulle vicende interne del gruppo che abita ad Appiano Gentile. L'attaccante italiano, al culmine della sua impresa balistica, ha mimato il gesto reso famoso da Icardi, le mani sulle orecchie come a dedicare quel prezioso 2 a 1 all'ex capitano rimasto a casa e protagonista del clamoroso caso che ha scosso il club neroazzurro. Bene: a quel punto Perisic, non proprio un avversario, ma un suo sodale si è avvicinato a Politano e gli ha fatto un cicchetto vistoso per quel gesto che aveva il sapore di una dolce carezza al compagno d'armi degradato e rimasto fuori per questioni complesse, tra cui un infortunio vecchio al ginocchio.

No, dividersi anche su questo é un peccato mortale che l'Inter, adesso impegnata nel conservare il terzo posto e dare la caccia a un dignitoso piazzamento in Europa league, non può permettersi. Non si deve permettere. L'Inter ha bisogno di fare pace con se stessa, di mettere da parte rivalità e acide polemiche intestine, e di riconquistare quel clima di proficua collaborazione che può e deve governare qualsiasi gruppo. E a raggiungere questo obiettivo che vale molto più di un gol in trasferta, devono contribuire tutti i protagonisti di questa vicenda, a cominciare dal tecnico Spalletti. Beppe Marotta é stato l'ultimo a intervenire nella bolgia dantesca di Appiano Gentile: ha trovato un vulcano e ha dovuto firmare un intervento da capo azienda accogliendo l'appello di tecnico e maggioranza di calciatori che chiedevano la testa di Icardi.

Anche gli altri esponenti dello spogliatoio devono fare la loro parte, perché qui non è in discussione la fascia da capitano o il futuro del mercato ma l'esito di una stagione che può regalare soddisfazioni inattese.

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