Poveri derby d'Italia Nelle super-sfide ci batte pure l'Egitto

La rivista «Fourfourtwo» rivela: il «clasico» arabo meglio di Inter-Juve & C. Tra i match-clou si salva solo il derby di Roma. Che ora i tifosi disertano

Poveri derby d'Italia Nelle super-sfide ci batte pure l'Egitto

Ci siamo giocati il Classico, quello con due s, quello nostro. Se mai l'avessimo avuto, ci è scorso tra le mani come acqua, non ce ne siamo neppure accorti. Però abbiamo il derby d'Italia, una sorta di lato B per farci sentire nel gruppo. La definizione è relativa a Inter-Juventus nata a metà degli anni Sessanta dalla penna di Gianni Brera, fra i due club che avevano vinto più scudetti, e fra i Moratti e gli Agnelli, famiglie simbolo del nostro capitalismo. Non erano mai state in B, ma a quei tempi anche Milan e Bologna erano vergini, tanto che Galliani si era ribellato: «Loro sono quelli che hanno vinto più in Italia, noi nel mondo, quindi è Milan-Juventus il derby». Possiamo dire, con tutto il bene, che siamo alla guerra fra poveri?Noi lo diciamo, altri lo hanno dimostrato. Il sito inglese Football derbies, ha stilato una classifica dei derby più sentiti al mondo attribuendo a ciascuno un coefficiente da 1 a 10 per valore del campionato, prestigio dei due club, importanza della città e attesa delle tifoserie. Bene, guida il derby di Istanbul fra Fenerbahce e Galatasaray con coefficiente 9,4, poi Boca-River, al terzo Celtic-Rangers, al ventesimo posto c'è Milan-Inter, 7,8, Juventus-Torino all'80esimo con 6,3.

Se il rilievo deprime, questo è ancora più esaltante: la rivista sportiva Fourfourtwo ha stilato una graduatoria fra le dieci sfide considerate più belle e più calde del mondo per tradizione, tifo e prestigio per quel Paese, e anche qui non c'è traccia di Juventus, Milan e Inter, scavalcate perfino dall'Egyptian clasico, Ahly-Zamalek. Fa male? Manno, è la sede naturale, e senza catastrofismi. Non c'è un dato che ci gratifichi, Brand Finance Football al termine di ogni stagione assegna un valore al brand dei 50 club più famosi, ai primi posti ci sono Bayern, United, Madrid e Barcellona, poi uno sciame di club inglesi, Milan prima italiana, Juventus e Napoli in ascesa, lento declino di Inter e Roma. Ci sono 14 club inglesi fra i primi 50, noi siamo in discesa mentre salgono Brasile, Turchia, Svizzera, Russia e addirittura Usa e Cina. Ma non c'è solo il brand, per Forbies, rilievo di maggio scorso, nessuno è meglio del Real Madrid con un valore di oltre tre miliardi di dollari, domani il giorno del vero Clasico con il Barça, 264° della storia, 172° della Liga, al Camp Nou la sfida più ricca del mondo. Ma adesso arrivano anche le belle notizie, il nostro top è Roma-Lazio, il derby de noantri entra in tutte le top ten, quinto più sentito del mondo, considerato l'8ª sfida in assoluto fra club calcistici, e l'idiosincrasia più bizzarra è che le due tifoserie hanno deciso di non vederlo.

La protesta delle curve di Lazio e Roma che va avanti da tutta la stagione per i provvedimenti voluti dalla Questura, non si ferma, la tifoseria giallorossa, col chiaro invito a disertare l'Olimpico, ai tifosi ha dato appuntamento al Testaccio. Noi siamo questi. E Juve-Inter? Mah, anche i bianconeri sono scivolati fra i cadetti, tanto che per il tifoso nerazzurro il vero derby d'Italia è fra Inter e Primavera dell'Inter, una partita che non c'è.

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