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La Premier League è ricca ma non solidale

Il no a un'iniziativa di beneficenza per il boxing day a favore dei senza tetto

La Premier League è ricca ma non solidale

Saranno pure gli inventori del football e questo giustifica in parte quella spocchia tipica ma ci vuole anche un po' di cuore, please. Specie se si è il campionato più ricco d'Europa che sta per formalizzare un accordo per i diritti tv da 5 miliardi di sterline. Ma si sa, non basta essere ricchissimi per evitare le figuracce. La Premier League infatti ha negato ai club che giocheranno in casa nel boxing day, le gare del 26 dicembre, di indossare le divise da trasferta per raccogliere fondi a favore di un'organizzazione benefica per i senzatetto. Le regole first, poi il resto.

Succede che l'associazione Shelter, che si batte per aiutare i senza tetto, contatti i nove club che giocheranno in casa il 26 dicembre, la giornata di campionato più attesa e seguita in Inghilterra, per proporre l'iniziativa: tutti fuori casa per sensibilizzare sul tema degli homeless che secondo gli ultimi dati dell'associazione sarebbero passati nel Regno Unito dai già tanti 280mila del pre pandemia, ai 410mila di adesso. Un semplice gesto simbolico, oltre la richiesta ai giocatori di autografare le maglie da casa che non hanno indossato e metterle all'asta. Nulla di troppo impegnativo né complicato, tanto che alcuni club tra Liverpool, Wolverhampton, Burnley, Manchester City, Norwich, Tottenham, West Ham, Aston Villa, Brighton e Newcastle (in campo il 27) che giocano in casa il 26 dicembre, avrebbero quindi contattato i vertici della Premier per comunicare la loro decisione di aderire all'iniziativa ricevendo come risposta un freddo comunicato: va bene la beneficenza, ma le regole vanno rispettate, dicono. Quindi no, non si può fare. Una replica che i media britannici non hanno esitato a definire «meschina».

Una figuraccia in piena regola, che molti club stanno pensando di sanare facendo pressioni perché la Premier cambi idea e l'iniziativa si possa svolgere come da richiesta. Tra i club più infuriati ci sarebbe il Tottenham di Antonio Conte che avrebbe già interrogato i vertici federali domandandosi se sia nel loro potere boicottare questa idea. Anche Sky Sport, che in Inghilterra detiene la maggior parte del pacchetto dei diritti tv e che quindi avrebbe piena voce in capitolo, ha già fatto sapere di non avere alcuna obiezione a riguardo. La palla ripassa quindi nei piedi della potente Premier League che dovrà decidere se evitare un clamoroso autogol e svestire i panni dell'avaro e insensibile Scrooge di dickensiana memoria. Del resto, sarebbe il giorno dopo Natale..

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