Ci salveranno undici ragazze in pantaloncini corti, leali, oneste, nessun fallo da dietro. A pronosticare il futuro di questo calcio malato è il presidente dell'Uefa Michel Platini: «Le donne prenderanno a pallonate i pessimisti sul futuro del calcio». A risollevare un mondo in crisi, attraversato da scandali e inchieste delle procure, ci penseranno le donne: «Il calcio femminile sarà la grande scoperta dei prossimi anni, se a Berlino vanno in 80mila a vedere una partita fra donne vuol dire che ormai ci siamo. Le donne giocano bene e sono leali. E questo fa spettacolo sano e vero, per tutti quelli che amano lo sport, non per i voyeur».
Michel era molto eccitato dalla sua preveggenza, che appoggiamo, ma senza troppa enfasi. Anche perché è proprio di queste ore la sentenza del giudice sportivo che ha squalificato cinque calciatrici della società Free Sisters Arezzo per avere offeso il direttore di gara domenica scorsa in occasione della partita esterna con il Ponte a Greve valida per la Coppa Toscana femminile. Quattro giornate sono state inflitte a Debora Mattiacci per aver rivolto all'arbitro frase irriguardosa e minacciosa dopo essere stata espulsa per doppia ammonizione. Due giornate per averlo offeso, a Francesca Banchetti, Mariana Prichinet, Maria Pia Sammarco e a Maria Chiara Tavanti. La società aretina è stata anche penalizzata con la perdita dell'incontro con il punteggio di 0-4 (risultato acquisito sul campo dal Ponte a Greve), sospeso dall'arbitro al 27' del secondo tempo per avere le calciatrici rinunciato a proseguirlo.
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