Milano - Anche la sveglia, nel primo giorno di Milan, è stata da guinness dei primati. Eppure la notte prima, tra la cena consumata da Giannino in compagnia di Galliani e Allegri, e il siparietto concesso agli esponenti della curva sud che di fatto lo hanno adottato, Balotelli ha fatto le ore piccole. «Sarò puntuale» ha promesso all'allenatore. È stato di parola, il primo giorno. Alle 9.30 Mario Balotelli si è presentato a Milanello a bordo dell'auto del club, scortato dai due fidatissimi amici con un cappellino indossato in modo obliquo, e la voglia di cominciare a capire. Vittorio Mentana, team manager, e Pippo Sapienza, capo della comunicazione, lo hanno guidato nella club house e poi tra spogliatoi e palestra del collegio rossonero. Ad accoglierlo il preparatore Folletti che lo ha subito messo al lavoro: tuta indossata al volo, armadietto di Pato ricevuto in eredità, e via sul tappeto per gli ultimi controlli sullo stato muscolare.
Puntuale è stato più tardi, appena ha cominciato a fare conoscenza con il mondo Milan. Inevitabile e suggestiva la foto con le altre due creste rossonere, Niang e El Shaarawy che ha fatto subito il giro delle redazioni, dei siti e dei telegiornali. I tre hanno anche registrato un bel siparietto per lanciare un appello ai tifosi in vista della sfida di domenica sera a San Siro contro l'Udinese: «Venite a vederci in tanti altrimenti non giochiamo» ha scherzato Mario. Insieme fanno la bellezza di 60 anni: è il trio gioventù su cui ha scommesso il nuovo Milan.
Balotelli, con Niang e il Faraone, parlano la stessa lingua anche sul campo di calcio. E la prova è arrivata nel pomeriggio durante l'amichevole col Darfo Boario: Mario si è presentato con un gol dei suoi (dribbling sul portiere in uscita e tiro a porta vuota) e un paio di assist indirizzati a El Shaarawy che già in Nazionale aveva improvvisato una magnifica intesa con l'allora attaccante del City. Che dietro Balotelli questa volta ci sia una bella squadra al lavoro, è confermato anche dall'elegante addio nei confronti del club inglese sul cui sito è stata pubblicata una bella intervistata, piena di elogi destinati ai tifosi, «forse sono i migliori del mondo», e allo stesso Mancini, «eccellente il rapporto avuto con lui», chiusa infine dalla promessa di tornare un giorno in Premier. L'ispiratore probabile è Mino Raiola, il suo manager che di sicuro è stato, con Adriano Galliani, uno degli artefici della trattativa.
Ne ha infatti ricostruito alcuni retroscena interessanti prima di mettersi al lavoro per piazzare un altro dei suoi assistiti, il polacco Salomon preso dal Brescia. Per esempio sulle rotture con il City: «La trattativa è saltata almeno sette-otto volte», ha precisato. E ancora: «Gli inglesi lo rimpiangeranno», riferito ai media che lo hanno maltrattato puntualmente. «La frase della mela marcia fu un equivoco subito chiarito. Ho visto Mario molto divertito quando ha ricevuto la telefonata di Silvio Berlusconi mercoledì sera» l'altro particolare inedito. Stasera alle 19, dopo aver lavorato sodo a Milanello, Mario potrà presentarsi a giornali e televisioni in modo completo. Lo farà nella stessa sala, quella Executive di San Siro, destinata in passato ai grandi colpi del Milan più recente.
Fu la location studiata per David Beckham e poi replicata per Ronaldinho: l'attesa è identica, non ci sarà il bagno di folla, preparato invece per il debutto di domenica notte. Nonostante il freddo e il gelo. Balotelli ha cominciato a scaldare il cuore dei milanisti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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