Jacobs: "Tortu non si è scusato"

Processo intercettazioni. Marcell: "Nessun astio"

Jacobs: "Tortu non si è scusato"
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"Tortu non si è scusato, ma nessun astio con lui". Marcell Jacobs ha parlato ai pm dopo l'emergere della spy story che sta agitando' l'atletica italiana. Nella vicenda è indagato il fratello di Tortu, Giacomo, che si sarebbe rivolto alla società di investigazioni Equalize per avere informazioni su sospetto doping del bicampione olimpico. "Filippo mi ha chiamato per sapere come stessi e come andassero gli allenamenti. Voleva capire se ci fosse astio nei suoi confronti, soprattutto per il fatto che noi facciamo comunque la staffetta insieme e il gruppo è sempre stato super unito. Ma non ha posto scuse. L'ho tranquillizzato facendogli capire che non avessi nulla nei suoi confronti", ha risposto così il velocista l'11 giugno al pubblico ministero di Milano Francesco De Tommasi che gli ha chiesto se dopo l'esplosione del caso del presunto spionaggio ai suoi danni avesse parlato con il compagno di staffetta.

Giacomo Tortu è indagato per concorso in intercettazioni abusive per aver commissionato alla società Equalize e all'ex superpoliziotto Carmine Gallo, morto a marzo, l'acquisizione di informazioni su esiti di analisi del sangue svolti da Jacobs tra il 2020 e il 2021. Non solo, Giacomo Tortu avrebbe chiesto anche di accedere alle telefonate e alle chat tra Jacobs e il suo entourage. Dall'inchiesta è emerso inoltre che Filippo era all'oscuro di tutto.

Da quando è esploso il caso i due sprinter

azzurri non si sono mai incrociati, ma lo faranno a brevissimo visto che entrambi sono stati convocati per i Mondiali di Tokyo. Dove difenderemo l'argento iridato nella 4x100 conquistato due anni fa. Sì, ma con quale spirito?

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