Juve smettila di far la stupida: "Ci giochiamo la Champions"

Allegri: "Sarà decisiva per passare il turno, nervi saldi". Olympiacos sempre ko a Torino. Dubbio Llorente-Morata

Juve smettila di far la stupida: "Ci giochiamo la Champions"

Torino. É la partita del dentro o fuori e lo sanno tutti. Anche se sulla carta non battere l'Olympiakos stasera allo Stadium non significherebbe eliminazione, la Juventus è di fronte a un bivio: restituire ai greci la sconfitta patita all'andata - magari con due reti di scarto, così da mettersi al riparo in caso di arrivo a pari punti - vorrebbe dire fare un enorme passo avanti verso gli ottavi di finale, altrimenti la faccenda si complicherebbe alquanto pur essendoci ancora in palio i sei punti da provare a prendersi contro Malmoe e Atletico Madrid. «Sarà la prima partita fondamentale dell'anno - ha ammesso Marchisio -. Mal d'Europa? Due anni fa abbiamo raggiunto un obiettivo abbastanza importante (quarti di finale in Champions contro il Bayern Monaco, ndr) e l'anno scorso siamo arrivati in semifinale di Europa League: non direi, ecco». E comunque, se si vuole andare avanti, bisognerà farselo passare e basta. Senza fare regali di alcun tipo («In questo ultimo mese ne abbiamo già fatti abbastanza») e avendo coscienza della propria forza perché «non è tanto il nostro rendimento a cambiare, quanto il livello delle avversarie . All'estero giocano a viso aperto, mentre in Italia le nostre avversari si piazzano in dieci dentro l'area».

Stasera, chissà che tipo di atteggiamento adotterà l'Olympiakos, contro cui a Torino la Juve ha un bilancio di tre vittorie a zero e undici gol a uno: Michel, tecnico spagnolo, esclude catenacci o similari, però si sa che parole sono tutti bravi e dire il contrario di quello che poi succederà davvero. «In 95 minuti ci giochiamo il passaggio del turno - spiega Allegri - ma non dobbiamo farci travolgere da chi parla di complesso europeo: non meritiamo di avere soltanto tre punti in classifica e siamo in grado di vincere questa partita». Anche perché, ricordando quanto accaduto il 22 ottobre dalle parti del Pireo, vale la pena celebrare ancora una volta Roberto, portiere paratutto e salva risultato su un paio di conclusioni di Morata. «Non facciamoci prendere dall'ansia: serviranno pazienza e nervi saldi. La squadra sta bene, cresce nella ripresa a dimostrazione di una buona condizione fisica». Regalare o quasi un tempo agli avversari non è però cosa buona e giusta, pur essendo già successo più volte compreso il match di due settimane fa. Magari ci penserà anche il pubblico a far sì che ciò non accada, ma intanto molto dipenderà dalla testa di chi scenderà in campo. Di alibi non c'è nessuna voglia di parlare, pur se le assenze non mancano (Barzagli, Marrone, Evra, Caceres e Pepe), così come un reduce da infortunio con autonomia molto relativa (Romulo) e la coppia Ogbonna-Asamoah tornata da Empoli acciaccata (rispettivamente coscia e ginocchio) e obbligata a un provino in mattinata per capire se ci sarà modo di dare una mano oppure no.

Se andasse tutto per il verso storto, Allegri sarebbe costretto a schierare Lichtsteiner centrale difensivo, Pereyra e Padoin (o Marchisio) esterni: sarebbe una Juve a dir poco improvvisata, ma

questo passa il convento. Quanto al resto, Vidal e Marchisio se la giocano per il posto vicino a Pirlo e Pogba, mentre in attacco paiono in rimonta le chance di Llorente: Morata potrebbe venire buono nell'ultima mezzora.

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